ZTL Bollate: come funziona oggi

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ZTL Bollate

La zona a traffico limitato di Bollate (Milano) ha una storia singolare: dopo soli un paio di mesi di controllo ha infatti mutato la sua funzione. Ecco come funziona oggi.

Come funziona la ZTL Bollate

Contestata da cittadini, commercianti, e persino dai sindaci dei Comuni limitrofi, la ZTL di Bollate ha una storia singolare: nel 2016, dopo la sua installazione, è infatti rimasta accesa per pochi giorni, per poi essere trasformata, nel 2020, da sistema di controllo del traffico a videosorveglianza del territorio.

Nonostante ciò non si è trattato solo di una spesa “inutile”: come dichiarato dal sindaco Francesco Vassallo, infatti, le telecamere della Zona a traffico limitato di Bollate si sono ampiamente ripagate nel tempo, visto che negli unici 2 mesi di utilizzo hanno generato incassi per circa 2.000.000 di euro, a fronte di un costo d’opera di 470.000 euro.

Ma com’è iniziata la storia di questo controverso sistema?

La storia della ZTL di Bollate

La ZTL di Bollate è stata ideata per diventare la zona a traffico limitato più vasta d’Italia, fin dal suo progetto del 2012, a cui è seguita l’adozione definitiva nel 2014 e la realizzazione con avviamento nel 2016.

Come anticipato, dopo aver funzionato per controllare gli accessi unicamente per 2 mesi, in cui ha registrato un incasso pluri-milionario, è giunta la decisione definitiva di disattivarla, a seguito del referendum popolare dell’ottobre 2016, che ne ha visto la decisa bocciatura con ben l’85% dei voti contro.

E oggi? Varata per fermare il traffico di attraversamento che vive il centro di Bollate, la Ztl oggi risulta inattiva e quindi la circolazione in paese resta ancora un nodo cruciale da risolvere.

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