La Nissan, al pari delle altre case automobilistiche nate nel paese del Sol Levante, ha saputo imporsi in tutto il mondo: studiamo chi fu Yutaka Katayama, un vero leader che ha vissuto per l’azienda nipponica.
Un manager con la passione per le auto sportive
Yutaka Katayama è ricordato soprattutto per l’abilità che ebbe nel portare la Nissan a conoscenza degli americani, negli Stati Uniti, dove il marchio giapponese riscosse un grande successo; inoltre, si può affermare che sia il precursore della bellissima e fortunata serie “Z”, che annovera i migliori veicoli dell’azienda, auto dalle caratteristiche sportive e costruite senza compromessi.
Yutaka Katayama nacque il 15 Settembre 1909 nella città di Hamamatsu in Giappone e morì il 19 Febbraio 2015 a Tokyo. Potete stare tranquilli; non avete letto male e non vi è neppure un errore di battitura; il manager della Nissan è spirato alla ragguardevole età di 105 anni, una vera fortuna che molti di voi probabilmente vorrebbero avere.
Nella sua lunga vita Yutaka è riuscito a stupire la gran parte delle persone che lo hanno conosciuto a partire dal primo impiego che ebbe per la casa giapponese, in qualità di pubblicitario ed esperto di marketing. La sua abilità ha avuto pochi eguali nella storia; Yutaka capì che per dare un messaggio forte alle persone era necessario cambiare ed evitare che gli spot facessero risuonare nomi e modelli, ma era importante proporre degli slogan dove fosse in primo piano lo stile di vita dell’automobilista, ovviamente a bordo di una Nissan.
Il vero “exploit” fu il suo approdo negli Stati Uniti; qui si manifestò la sua passione per l’auto sportiva e promosse la produzione e il commercio di veicoli altamente prestazionali e straordinariamente economici rispetto ai mezzi della concorrenza, vetture di grande prestigio come ad esempio la BMW.
La Nissan Datsun 510
La Datsun fu il veicolo che meglio rappresenta il lavoro di Yutaka Katayama, un’auto relativamente economica che divertì molti suoi possessori grazie a una generosa motorizzazione; si trattava di una vera alternativa alla BMW e il fatto fu poi dimostrato dal successo ottenuto negli anni 1971 e 1972 nel campionato Trans Am da John Morton.
Successivamente, nel 1977, venne costruito il modello 810, una vettura dotata di un corposo motore a 6 cilindri in linea; pensate che il 2.4 litri di cilindrata viene tutt’ora montato sulla Nissan 240Z. Nel 1978 la Nissan produsse la Datsun 310, un nuovo veicolo che venne costruito in molte varianti, fra le quali anche un modello Van.
Negli anni seguenti la Datsun venne abbandonata e lasciò spazio a nuovi veicoli, fra i quali la Altima e la Sentra, tutte auto potenti e di grossa cilindrata che hanno contribuito attivamente alla nascita dell’attuale serie Z.
L’idea di Yutaka Katayama
Il manager giapponese ebbe quindi il merito di allargare gli orizzonti della Nissan all’estero con grande successo; la sua capacità nel fare marketing fu indubbiamente fondamentale e contribuì in maniera decisa a rendere prima famoso il marchio e successivamente a permettere all’azienda di costruire ulteriori veicoli prestazionali, fino ad arrivare a quelli attuali.
Si trattò di un grande motivo di vanto per il digerente ultracentenario che ha saputo dare alla gente ciò di cui aveva realmente bisogno, fatto che al giorno d’oggi consiste in una normale strategia di mercato, ma che negli anni ’70 non poteva ancora essere compreso dagli addetti del settore. Coloro che come Yutaka riescono a precorrere i tempi, sono quelle persone che contribuiscono attivamente alla crescita dell’economia e che riescono per questa ragione a ottenere i fondi necessari per progredire, permettendo all’azienda, in questo caso la Nissan, di avere una marcia in più per diversi anni a seguire.
Effettivamente, la partecipazione al campionato Trans Am fu una decisione di marketing che ebbe subito i suoi frutti; fortuna volle (o perché no, abilità), che la Datsun vinse per due volte il trofeo portando il nome della Nissan sulla bocca di tutti.
Quando sono i fatti a parlare, il successo è assicurato.
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