Poliedrico inventore americano, Edison arrivò a un progetto concreto nell’ambito delle auto elettriche così come le conosciamo: ecco la storia del primo motore a batteria.
Thomas Edison e le sue idee
Thomas Edison è nato l’11 febbraio 1847 nell’Ohio e ha rappresentato una parte importante della storia dell’automobile, soprattutto per i giorni nostri, tempi in cui le auto elettriche stanno diventando davvero importanti.
Come tanti inventori della sua epoca, tutti pionieri delle scienze, Edison ideò davvero tante cose, tra cui quella che può essere considerata la prima auto elettrica. Infatti, se è vero che oggi gli studi si basano su nozioni ingegneristiche di alto livello, la sua idea acquista un significato che supera l’utilità funzionale dell’invenzione stessa.
Come è iniziato tutto? Thomas Edison con Bob Burrell hanno inventato nel 1912 quella che è considerabile la prima auto elettrica, partendo probabilmente dall’idea che stava dietro le lampadine, cioè le batterie.
Edison e le auto elettriche
Come abbiamo appena visto, tra i numerosi brevetti del genio americano non c’è solo la lampadina, bensì anche il prototipo di un veicolo elettrico: esso rimase dimenticato in un garage di Londra per quasi 100 anni, per poi essere recentemente restaurato e rimesso in funzione.
Questo mezzo unico venne creato da Edison con un motore da 30 watt, raggiungeva i 40 km/h e aveva un’autonomia di circa 170 km: ma il piano del poliedrico inventore non finiva qui. Lo scienziato prevedeva infatti l’ideazione di batterie con una vita di oltre 30 anni, che sarebbero state montate su carrozze elettriche e create con alcuni scienziati europei.
Come si può facilmente desumere, il progetto non ebbe un futuro industriale sia per i costi di produzione troppo elevati che per l’incontro con Henry Ford, che convinse Edison a puntare tutto sul motore a scoppio.
Oggi però le idee di Edison sono estremamente attuali e sposano la crescente attenzione per ambiente e tecnologia.
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