Tergicristalli laser. L’evoluzione di un meccanismo di funzionamento che dura da un secolo e che nessuno ha mai evoluto in maniera sostanziale. E per cui mai sono state proposte soluzioni alternative applicabili su larga scala. Ma ora a pensarci è Tesla.
Tesla descrive una “pulizia laser pulsata” per “detriti accumulati” sul vetro, in particolare per applicazioni automobilistiche. Secondo il brevetto, Tesla immagina i tergicristalli laser come un sistema che funzionerebbe con un gruppo di fasci ottici che producono un laser che rimuove i detriti. Un circuito di rilevamento comunica al sistema dove è presente lo sporco, in modo da attivare il laser nella zona corretta.
Tale sistema potrà essere applicato non solo sul parabrezza e sul lunotto, dove vengono tradizionalmente montati i tergicristalli, ma anche su tutte le altre superfici vetrate della vettura, inclusi i finestrini laterali.
Sulle vetture, il flusso laser partirà dal cofano, e colpirà il parabrezza in base alla presenza o meno di sporcizia nei singoli punti, grazie a un sensore. Il laser sarebbe di un’intensità tale da non danneggiare il vetro, né ovviamente gli occupanti della vettura.
Tergicristalli laser, un aiuto per la guida autonoma
Tesla inoltre sembra credere che la tecnologia andrà a beneficio dei veicoli a guida autonoma. I laser assicurerebbero che le telecamere utilizzate per il sistema di assistenza alla guida del pilota automatico abbiano una visione chiara della strada.
La Casa californiana lo ha definito un sistema per la “pulizia laser pulsata di detriti accumulati su componenti in vetro dei veicoli e su gruppi fotovoltaici“. Un nome complesso che svela alcuni dettagli sulle finalità d’uso di questo dispositivo, che appunto oltre ai vetri delle auto sarebbe utilizzabile anche per i pannelli solari.
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