Storia e dettagli di un vero e proprio piccolo grande mito stradale (e non solo): ecco ciò che dovete sapere su Suzuki Jimny.
La storia di Suzuki Jimny
Gli studi che hanno portato allo sviluppo del Suzuki LJ10, chiamato poi Jimny in Europa, sono iniziati nel 1968: la prima versione dell’ormai famoso piccolo fuoristrada leggero fu poi lanciata ufficialmente sul mercato nel marzo 1970, divenendo il primo 4×4 di serie nel mercato giapponese delle keicar (vetture compatte).
Nata con l’obiettivo di rivoluzionare il suo segmento e sviluppata per un uso professionale, per confermarsi così affidabile nel fuoristrada Jimny fu sottoposta fin da subito a una lunga serie di test, tutti impegnativi, dalla caduta da un metro di altezza a speciali prove di resistenza realizzate sulle sabbie vulcaniche del monte Fuji.
Nonostante si trattasse di un veicolo rialzato a 3 posti che pesava solo 600 kg e aveva un passo di 1,93 metri, Jimny era dotata di un telaio a traliccio, marce ridotte, capote in tela con chiusure lampo e assali rigidi, oltre a molle a balestra indispensabili per gestire carichi elevati nonostante il corpo vettura leggero. A livello di motore invece il primo LJ montava un bicilindrico due tempi raffreddato ad aria da 360 cc da 25 cavalli.
Il successo di questa piccola vettura inarrestabile è andato avanti, passando di aggiornamento in aggiornamento, fino ad arrivare ai giorni nostri, ma la cosa particolare da sapere è che i contenuti che l’hanno consacrato come mito del fuoristrada si tramandano fino ad oggi attraverso le varie generazioni.
Suzuki Jimny oggi
Tra tutti, l’aggiornamento più recente della Suzuki Jimny è avvenuto nel 2018 con l’arrivo della 4° generazione: anche in questo caso la piccola fuoristrada giapponese si conferma perfetta per i professionisti mantenendo il robusto telaio a traliccio, il sistema ALLGRIP PRO con marce ridotte e gli assali rigidi con punti di ancoraggio.
Ancora oggi semplice e razionale, sia dentro che fuori, resta pratica ed è sempre adatta a resistere anche agli utilizzi più intensi, mantenendo al contempo ottime performance su strada con la massima precisione e stabilità di guida, oltre al maggiore comfort garantito dall’ammortizzatore di sterzo e dalla revisione delle sospensioni. Ottima anche l’efficienza garantita dal nuovo 1.5, in quanto l’aumento di cilindrata e la potenza sono state accompagnate dalla riduzione degli ingombri e del peso.
Il futuro di Suzuki Jimny
Suzuki Jimny è dunque un mito del passato e del presente, ma il futuro? Il 2022 potrebbe essere l’anno di presentazione della nuova Jimny 5 porte, che per il momento però è prevista solo sul mercato indiano.
Non si esclude che in un secondo momento si passi anche a quello europeo, in cui la vettura è stata tanto amata per anni, prima di diventare un autocarro con 2 posti disponibile con l’unico allestimento chiamato Pro, tra l’altro piuttosto completo.
Per questo motivo, nel frattempo, la Casa giapponese studia il ritorno del modello anche con l’omologazione da autovettura, con la motorizzazione mild hybrid che limita le emissioni ed evita multe salate dell’UE, oltre ad essere più parca a livello di consumi.
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