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Niente abolizione per il superbollo auto. Il Senato dice no. L’ormai famosa tassa sulle auto sportive rimane. Un no che è arrivato nonostante l’addizionale erariale sia stata inserita nell’elenco dei cosiddetti “microprelievi”, quelle imposte o tasse che nelle casse dello Stato non portano gettiti significativi.
Nel 2019 ad esempio l’addizionale erariale ha portato nelle casse dello Stato 127,5 milioni di euro più 17,7 milioni derivanti da atti di accertamento, sanzioni e interessi. Rispetto al 2018, il gettito è aumentato dell’8,7%: complessivamente, tra il 2012 e il 2019 lo Stato ha incassato quasi 903 milioni di euro, pari, in media, a quasi 113 milioni all’anno.
In sostanza il gettito del superbollo è di poco superiore ai 100 milioni di euro.
Superbollo auto, chi lo deve pagare e come si calcola
Arrivato nel 2011, il superbollo venne introdotto per le auto con potenza superiore ai 225 kW per abbassare poi la soglia agli attuali 185 kW, costringendo così gli automobilisti a pagare 20 euro ogni kW superiore al limite imposto per legge.
Tale importo, però, diminuisce all’aumentare dell’anzianità dell’auto in base al seguente schema:
- 12 euro/kw dopo cinque anni dalla data di costruzione (che salvo prova contraria coincide con la data di immatricolazione)
- 6 euro/kw dopo dieci anni dalla data di costruzione
- 3 euro/kw dopo 15 anni dalla data di costruzione
- 0 dopo 20 anni dalla data di costruzione.
Analogamente alla tassa automobilistica, sono obbligati al pagamento:
- i proprietari
- gli usufruttuari
- gli acquirenti con patto di riservato dominio
- gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria (leasing).
Per calcolare l’importo del “superbollo” è possibile utilizzare la funzione presente sul sito dell’Agenzia delle entrate che fornisce anche la possibilità di stampare il modello F24 già compilato con i dati inseriti dall’utente.
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