Fondata da Enzo Ferrari nel 1947 a Maranello (Modena), la Ferrari è una delle case automobilistiche più prestigiose e più famose del mondo, che ha contribuito a mantenere alto il prestigio dell’Italia in questo settore.
Nata come azienda dedicata all’automobilismo sportivo, nel cui ambito ha conquistato quindici titoli per i piloti e sedici per i costruttori, l’azienda si è successivamente rivolta anche a vetture su strada, simboleggiate dall’iconico cavallino rampante.
Storia della Ferrari: gli albori
Enzo Ferrari fondò l’omonima casa automobilistica nel novembre 1929, presso Modena, definendo poi dieci anni dopo la casa automobilistica Auto Avio Costruzioni, che non fu in grado di usufruire della denominazione Ferrari per clausole legali che legavano l’azienda all’Alfa Romeo e che rimasero valide fino al 1944.
La prima vettura Auto Avio è la famosa 815, prodotta nel 1940 in soli due prototipi.
Durante il secondo conflitto mondiale la ditta sospese la produzione di veicoli in quanto si dedicò unicamente alla realizzazione di velivoli militari.
Alla fine della guerra nacque il marchio automobilistico Ferrari, che debuttò con la 125 S in gara presso Piacenza.
Già a partire dal 1955 il gruppo Fiat incominciò a controllare la Ferrari che, nonostante i notevoli successi sportivi, attraversò numerose crisi economiche.
Nel 1965 la Fiat annunciò la collaborazione tra le due aziende, decretando la nascita del nuovo marchio Dino.
L’attività agonistica
La scuderia Ferrari iniziò la sua attività agonistica a partire dagli anni Trenta, con la progettazione e la gestione di vetture da competizione che furono in grado di tenere testa a concorrenti come Bugatti, Mercedes-Benz e AutoUnion.
I requisiti funzionali e i materiali di grande pregio che caratterizzavano queste auto sportive consentirono di raggiungere importanti obiettivi ottenendo numerosi successi presso i più importanti Gran Premi.
Sono famose le vittorie delle auto sportive Ferrari nei campionati mondiali di Formula 1, tanto che la squadra automobilistica modenese divenne storicamente la detentrice del maggior numero di successi.
Dal 1950, anno che segnò il debutto della scuderia Ferrari in Formula 1, quando la vettura partecipante era condotta dal mitico Alberto Ascari, i più famosi piloti automobilistici si sono alternati alla guida di queste iconiche auto.
Niki Lauda, Gilles Villeneuve, Michael Schumacher, Didier Pironi e Eddie Irvine sono alcuni tra i nomi universalmente conosciuti dei piloti della Ferrari.
Dagli anni Ottanta in avanti
Con la morte di Enzo Ferrari nel 1988, il 90% del pacchetto azionario fu rilevato dal gruppo Fiat mentre soltanto il 10% andò al figlio.
Nel novembre 1991 il direttore sportivo delle scuderie Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, diventò presidente del’azienda, impostando una strategia produttiva di notevole importanza.
Egli ricoprì il ruolo di amministratore delegato fino all’anno 2006 quando venne sostituito da Amedeo Felisa, e quando parte delle azioni fu acquistata da una società degli Emirati Arabi.
Nel 2013 l’azienda venne incorporata da una società olandese, che l’ha rinominata Ferrari N. V.; risale al gennaio 2016 il distacco della Ferrari N. V. dalla Fiat Chrysler e la comparsa azionistica dell’azienda nella borsa italiana.
Storia del logo Ferrari
Il logo della Ferrari è rappresentato da un cavallino rampante nero su un campo giallo, con in basso le lettere S (scuderia) ed F (Ferrari) e in altro tre strisce, una verde, una bianca e una rossa.
Nei primi due anni di attività le auto Ferrari non ebbero un logo specifico, continuando a mostrare il tradizionale quadrifoglio Alfa Romeo, che veniva accettato prevalentemente per ragioni scaramantiche.
Soltanto quando si interruppe la collaborazione con Alfa Romeo, le scuderie Ferrari furono autorizzate ad apporre il celeberrimo logo alle proprie vetture.
L’origine del cavallino rampante si ricollega al Maggiore Francesco Baracca, un valoroso pilota che condusse gli aerei durante la Prima Guerra Mondiale e che era solito dipingere sulle facciate dei suoi velivoli questo emblema personale.
Inizialmente il colore del cavallino rampante era rosso, per richiamare lo stemma del reggimento di cavalleria reale piemontese di cui faceva parte Francesco Baracca.
Dopo la sua morte, i compagni di squadriglia modificarono il colore da rosso a nero, come segno di lutto, per ricordare le gesta del valoroso pilota; il logo come tale fu poi acquisito da Enzo Ferrari, un grande ammiratore di Baracca. Le prime vetture che utilizzarono questo stemma furono quelle che nel luglio 1932 parteciparono alla Mille Miglia.
Nel 1945 il cavallino rampante venne ridisegnato dal grafico Eligio Gerosa, che apportò alcune modifiche tra cui lo sfondo color giallo canarino e la figura più snella dell’animale.
Nel 1952, dopo un periodo di sospensione, venne riutilizzato nuovamente lo stemma e il logo scuderia Ferrari per le vetture prodotte dalla casa automobilistica modenese.
Nel 2014 questo logo è stato riconosciuto come il più influente in assoluto nel mondo e come quello più facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche estetiche.
Attualmente il cavallino rampante è un marchio registrato della casa automobilistica Ferrari.
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