Dal 1909 la casa automobilistica Audi ha rappresentato un punto di forza della produzione tedesca nel settore dei mezzi di trasporto, subendo alcuni cambiamenti che, nel corso del tempo, l’hanno portata fino ai giorni nostri.
Storia della casa automobilistica Audi
Fondata nel 1909 da August Horch, un pioniere dello sviluppo del settore automobilistico in Europa, Audi ha subito diversi mutamenti di proprietà tra il 1928 e il 1964, quando è stata conglobata dal Gruppo Volkswagen.
La storia di questa azienda risale al 1899, quando l’ingegnere August Horch fondò il primo nucleo della casa automobilistica che, dieci anni dopo, divenne una vere a propria realtà commerciale e produttiva.
Fin dai primi del ‘900, l’insaziabile desiderio di innovazione che animava il fondatore di Audi, lo rese inviso a molti suoi colleghi che, spinti dall’invidia e forse anche dalla preoccupazione per le sempre maggiori spese da lui sostenute, lo esclusero dal consigli amministrativo.
Fu per questo motivo che nel 1909 Horch si distaccò dai soci e, mettendosi in proprio, fondò Audi, la cui denominazione deriva da un vocabolo latino che significa “ascolta”, traduzione del termine tedesco “horch”.
Nel 1910 fu costruita la prima autovettura storica di Audi, denominata Type-A, che conteneva un motore a benzina da 22 CV e si rifaceva alla storica Horch-10 PS.
Grazie all’elevato standard qualitativo di queste vetture e anche alle numerose vittorie conseguite in ambito sportivo, le auto Audi ottennero immediatamente un grande successo.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la produzione di veicoli venne riservata unicamente ai vertici militari dell’Impero Germanico.
Nonostante il grande successo, alla fine del conflitto mondiale la casa automobilistica conobbe uno dei suoi periodi peggiori, tanto che il fondatore fu costretto a dichiarare bancarotta nel 1927.
L’anno successivo Audi fu acquistata dalla DKV, una fiorente azienda nata nel periodo post bellico.
Risale al 1928 l’abbandono di Horch, che si allontanò dalla casa automobilistica in seguito al passaggio alla DKV.
La nascita del logo
Nel 1929, dopo il crollo di Wall Street, anche l’azienda DKV fallì e tre anni dopo fu costretta a fondersi con la casa automobilistica Wanderer, dando origine ad Auto Union, rappresentata dai famosi quattro anelli.
Il significato di questo logo si ricollegava alle quattro aziende maggiormente rappresentative della produzione automobilistica tedesca, che erano appunto Audi, DKV, Wanderer e Horch.
Questa fusione rappresentò un grande affare per tutte le ditte partecipanti, il cui giro di affari venne potenziato considerevolmente.
AutoUnion raggiunse un notevole successo economico anche nel settore delle auto di lusso, che nel periodo post bellico incominciò a svilupparsi esponenzialmente.
Audi rappresentò sicuramente il marchio meno sponsorizzato da AutoUnion in quanto venne relegato unicamente alla produzione di vetture di classe media.
AutoUnion controllava oltre il 25% del mercato automobilistico tedesco, essendosi conquistata un posto di spicco anche grazie ai continui record tecnici e agonistici che stabilì nel periodo antecedente al secondo conflitto mondiale.
Il periodo post bellico segnò ancora una volta una fase tragica per il marchio Audi, infatti l’azienda AutoUnion venne nazionalizzata concentrandosi soprattutto sulla produzione di vetture di classe medio-bassa, perdendo numerosi stabilimenti nella Germania dell’est.
Nel 1958, dopo dieci anni di risultati insoddisfacenti, AutoUnion fu obbligata ad associarsi alla casa Daimler-Benz.
Dopo otto anni AutoUnion fu rilevata dalla Volkswagen, che cercava di sostituire il famoso maggiolino con un modello automobilistico alternativo. Nel 1972 nacque l’Audi-80, caratterizzata dalla trazione integrale permanente e di cui vennero successivamente prodotti altri cinque modelli.
Negli anni successivi, la posizione della casa automobilistica si rafforzò progressivamente sul mercato internazionale, anche per la partecipazione a competizioni sportive, che nei primi anni Novanta le consentì di ottenere numerosi successi con l’Audi V8.
Nel 1999, sempre in seguito a partecipazioni sportive, l’Audi fu rilanciata a livello internazionale, raggiungendo probabilmente la sua fase di maggiore notorietà.
Anche la produzione automobilistica di serie aumentò, con la versione compatta Audi A1, A3, A4 e A6, fino all’ammiraglia di lusso A8, di cui venne prodotta anche la versione sportiva.
Dopo alcuni anni di produzione altalenante, nel 2016 venne lanciato sul mercato il primo SUV compatto Audi Q2, destinato a fare concorrenza alle vetture Mercedes e BMW.
In seguito vennero sviluppate tecnologie sempre più perfezionate che hanno portato alla nascita di vetture di serie con guida autonoma, in grado di essere pilotate senza l’ausilio del conducente.
Alla fine del 2018 sono state prodotte le prime auto ibride, che hanno preceduto un modello totalmente elettrico.
Presso Ingolstadt è situato il Museo Audi considerato come il quartier generale della casa automobilistica tedesca, costruito proprio di fianco allo stabilimento industriale.
Il particolare interesse di questo museo dipende dall’esposizione di tutte le tappe della storia del marchio, che dai primi del Novecento ha attraversato numerose fasi alterne e molti passaggi di proprietà.
Il logo dell’Audi costituito dai quattro cerchi affiancati è sempre rimasto il simbolo di questa importante azienda automobilistica.
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