Lionel Martin è stato il co-fondatore della storica Casa automobilistica Aston Martin: ecco la sua storia.
La nascita di Lionel Martin
Lionel Walker Birch Martin è nato il 15 marzo 1878 a Nansladron (St Ewe, Cornovaglia) da Edward Martin ed Elizabeth Emily Birch (già sposata con Walter Braithwaite, poi morto).
Lionel era figlio unico ed è cresciuto a Knightsbridge: nel 1891 iniziò l’Eton College, nel 1897 il Brasenose College di Oxford e nel 1900 la Marcon’s Hall (o Charsley’s Hall), in cui si laureò nel 1902.
Tra i vari Club universitari che frequentò in gioventù ci fu il Bath Road Club (BRC): proprio grazie a questa frequentazione conobbe Montague Napier, con cui entrò in società per vendere automobili nel 1903.
Pochi anni dopo, nel 1909, sposa Christine Murray (di Auchendinny, Midlothian), che però muore nel 1913, poco dopo la nascita del figlio: in seguito, Martin sposerà Katherine King.
Una curiosità, fondamentale nella definizione della sua storia: nel 1909 restò per 2 anni senza patente per non aver pagato una multa, e nel frattempo, guidando biciclette, ottenne il record di velocità in una delle competizioni del Motor Cycling Club, da Edimburgo a York, nel 1911.
La carriera di Lionel Martin e l’Aston Martin
Sempre durante questo periodo di divieto di guida divenne amico di Robert Bamford: nel 1912 iniziò a vendere auto anche con lui, fondando insieme la Bamford e Martin Limited, a Henniker Mews (Kensington).
Una volta tornato a guidare, il 4 aprile 1914 Martin completò la gara in salita Aston Hill; l’anno dopo registra il primo prototipo, con il socio.
Nel marzo 1915 scelgono anche un nome evocativo per l’auto appena prodotta: proprio ispirandosi alle gare ad Aston Hill, e al suo nome, la chiamarono Aston-Martin, e apposero la sigla AM al distintivo del radiatore.
Ecco come nacque il mito Aston Martin, la prestigiosa Casa inglese con una storia costellata da fallimenti finanziari, che iniziarono molto presto.
Il declino e la morte di Lionel Martin
Martin prese i soldi della società di minerali di famiglia per espandere l’attività automobilistica, ma nel novembre 1925 la Bamford e Martin Ltd entrò in amministrazione controllata, ed egli non era più un direttore.
Egli passò quindi gli anni Venti a Pembroke Villas (Kensington): diventò diabetico e visse in prima persona i razionamenti di carburante dovuti alla guerra, smettendo così di guidare.
Anche per questo motivo egli scelse di ricominciare con la sua passione per il ciclismo, che purtroppo gli fu fatale.
Difatti, in un incidente che avvenne il 14 ottobre 1945 a un semaforo in Gloucester Road, vicino a casa sua, venne investito: morì durante il ricovero al Kingston County Hospital, il 21 ottobre 1945, a 67 anni, per poi essere sepolto nel cimitero di Putney Vale.
Foto in copertina: Sidd vishnoi garg / CC BY-SA
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