Curiosità

La storia dell’imprenditore inglese Walter Owen Bentley

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Walter Owen Bentley

Walter O. Bentley non è solo il fondatore della’omonima Casa automobilistica ma anche un ingegnere, un progettista e un imprenditore britannico: ecco la sua storia.

W. O. Bentley e le automobili

Walter Owen Bentley è nato il 16 settembre 1888 ad Hampstead, un sobborgo residenziale di Londra, da Alfred Bentley ed Emily Waterhouse, ultimo di 9 fratelli.

Egli frequenta con profitto il Clifton College di Bristol dal 1902 al 1905, ma per seguire la sua passione per i treni a 16 anni inizia il suo lavoro di apprendista ingegnere alla Great Northern Railway a Doncaster. Qui imparerà come progettare componenti meccaniche, e dopo 5 anni diventerà fuochista.

Nonostante la sua carriera ormai avviata, sceglie di lasciare il settore ferroviario per concentrarsi sulle auto: per farlo, Bentley si laurea in ingegneria al King’s College di Londra, e inizia a gestire una flotta di 250 vetture di una compagnia di taxi.

La sua passione per le auto aumenta dopo il lavoro presso la National Motor Cab Company e nel 1912 fonda con il fratello Horace Millner Bentley (detto “H.M”) la “Bentley and Bentley“, specializzandosi nella commercializzazione di vetture della Casa francese DFP.

Per incrementarne le vendite Walter punta sulle competizioni, elaborandone i motori con soluzioni tecniche come pistoni in lega di alluminio, più affidabili e in grado di sopportare velocità elevate: in questo modo ottiene vari record, prima dello scoppio del Primo Conflitto Mondiale.

Walter e l’invenzione del primo motore in alluminio

Nella primavera del 1914 Walter sposa Leonie Gore, figlia di un baronetto, e durante gli anni della Grande Guerra lavora per il Royal Naval Air Service, dove conosce Lord Hives, celebre ingegnere della Rolls-Royce alle prese con la progettazione di un motore aeronautico che avrebbe sfruttato le ottime potenzialità dell’alluminio.

Proprio questa nuova tecnologia dei pistoni in lega di alluminio messa a punto da Bentley viene sfruttata anche in ambito militare, soprattutto sui motori aeronautici, e adottata da Rolls-Royce e Sunbeam.

Nel frattempo l’ingegnere nel 1918 realizza il propulsore BR2, un’evoluzione meno costosa da produrre del Clerget 9B: è così che nasce la Bentley Motors Ltd., nel gennaio1919. La più nota applicazione del BR2 è quella del Sopwith Snipe, il caccia monoposto standard RAF del primo dopoguerra e del Sopwith TF-2 Salamander.

Questo importante traguardo valse a Walter Bentley la nomina di MBE e il merito di essere considerato l’inventore del motore in alluminio.

Da quest’ultima esperienza nacque il Bentley BR1 a cui seguì un secondo più grande, il BR2 del 1918, la cui più nota applicazione è quella del Sopwith Snipe, il caccia monoposto standard RAF del primo dopoguerra e sulla sua versione da attacco al suolo, il Sopwith TF-2 Salamander.

Walter e la nascita della Casa Bentley

Alla morte della moglie, nel 1919, a causa di un’epidemia di influenza spagnola, Walter si dedica al lavoro e fonda la sua azienda automobilistica: ecco come la piccola officina di Mews Street divenne la prima sede della Bentley Motors Ltd.

Dalla sua esperienza con i motori aeronautici in alluminio nasce nel 1921 il prototipo 3 Litre, con propulsore in alluminio 3.0 quattro cilindri, tanto veloce (160 km/h) quanto pesante.

Nel 1923 la Bentley inizia le competizioni sportive con un nuovo team rinominato Bentley Boys, e l’auto conquista ben 2 edizioni della 24 Ore di Le Mans, quella del 1924 e del 1927.

Tutto ciò prima dell’inizio della crisi della Casa britannica del 1926: infatti, nonostante il successo commerciale delle sue vetture, la crescente passione per le competizioni lo porto ad una carenza di liquidità che lo costrinse a rivolgersi ad un nuovo finanziatore.

Per questo la maggior parte delle azioni vengono vendute al pilota e imprenditore britannico Woolf “Babe” Barnato, e Walter continua a lavorare in azienda come impiegato.

Bentley e la seconda crisi

Dopo il 1925 W. O. Bentley continua a progettare automobili per la Bentley: nel 1926 la 6 1/2 Litre con un 6.5 sei cilindri e nel 1927 la 4 1/2 Litre con un 4.4 quattro cilindri. Quest’ultima vince la 3° 24 Ore di Le Mans del marchio britannico, mentre nel 1929 e nel 1930 trionfa invece la variante sportiva della 6 ½ Litre, La Speed Six.

Ma con l’inizio degli Anni Trenta la Bentley si ritrova nuovamente in crisi, questa volta per colpa della Grande Depressione: in questa occasione giunge un’offerta dalla Napier & Son, che però viene battuta da quella della Rolls-Royce.

La nuova dirigenza viene obbligata dal tribunale a mantenere Walter fino al 1935, ma sceglie di affidargli ruoli di secondo piano, come la gestione dei rapporti con la clientela e i collaudi dei veicoli.

Bentley e la Lagonda

Dopo essere diventato direttore tecnico della Lagonda, Bentley nel 1937 progetta un motore 4.5 V12 da 182 cavalli: con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si occupa poi di forniture militari, fino al termine del conflitto.

A questo punto inizia la progettazione di un nuovo propulsore 6 cilindri in linea, un 2.6 da 106 cavalli che viene commercializzato nel 1948.

Nel 1948 però la Lagonda viene acquistata dall’imprenditore britannico David Brown, che sceglie di sfruttare il nuovo motore progettato da W. O. Bentley sulla nuova Aston Martin (acquistata l’anno prima) DB2 del 1950.

Bentley e gli ultimi anni

Siamo ormai giunti alla prima metà degli anni Cinquanta, e Walter si appresta alla progettazione del suo ultimo motore per il marchio “british” Armstrong Siddeley, prima di morire a Woking (Regno Unito) il 13 agosto 1971.

Walter ricopre la carica di ingegnere capo alla Aston Martin-Lagonda fino alla metà degli anni Sessanta, poi passa alla Armstrong Siddeley e diventa responsabile del progetto per la nuova Sapphire, di cui disegnò anche il telaio.

Nonostante 3 matrimoni, Beltley non ebbe figli e morì a 83 anni a Woking (1971) m., lasciando la moglie Margaret, che morì nel 1989. Ancora oggi la Bentley Motors Ltd. produce vetture sportive e di lusso.

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