Curiosità

La storia di Giovanni Agnelli, il patron FIAT

0
La storia di Giovanni Agnelli e della FIAT

Giovanni Agnelli è stato Senatore del Regno d’Italia dal 29 maggio 1923 al 7 agosto 1944 e attivo nel Gruppo parlamentare Fascista; soprattutto però è stato tra i fondatori della Casa automobilistica Fiat. Scopriamo insieme la sua storia.

Giovanni Agnelli: la vita

Giovanni Francesco Luigi Edoardo Aniceto Lorenzo Agnelli è nato il 13 agosto 1866 a Villar Perosa (Torino) da Edoardo Agnelli e Aniceta Frisetti; da bambino frequenta il Collegio San Giuseppe e poi l’istituto di Pinerolo, per poi terminare con gli studi classici a Torino.

La sua carriera iniziò come militare all’Accademia di Modena, ma i suoi interessi erano rivolti ai progressi tecnologici.

Agnelli si sposa con Clara Boselli (1869/1946) nel 1889 e con lei ha 2 figli, Aniceta Caterina (1889/1928) ed Edoardo (1892/1935): lascia poi la carriera militare nel 1893 e si gettarsi sull’agricoltura, con il commercio di legnami e sementi, poi inizia qualche tentativo imprenditoriale nella meccanica.

Giovanni Agnelli: la carriera

Parallelamente allo sviluppo della sua vita professionale, Giovanni viene nominato sindaco di Villar Perosa nel 1895, restando in carica per ben 50 anni.

Il vero colpo grosso della sua vita inizia con il trasferimento a Torino: qui frequenta spesso il caffè di madame Burello e conosce alcuni aristocratici appassionati di meccanica e automobilismo. Così nel 1896 entra come socio di Capitale nelle Officine Storero (biciclette) e nel luglio del 1899, con altri investitori, fonda la Fabbrica Italiana Automobili Torino, quella che oggi conosciamo come FIAT.

Giovanni Agnelli e la FIAT

L’azienda FIAT si sviluppa velocemente, complice anche l’amicizia con Giovanni Giolitti, 4 volte primo ministro italiano: la produzione ingrana e passa il migliaio di unità/anno già nel 1906.

Gli ottimi risultati economici portano alla prima liquidazione della Società, subito ricostituita con un capitale di 9 milioni di lire: la FIAT includeva automobili, trasporti ferroviari, mezzi di navigazione e aeroplani.

Agnelli è il maggiore azionista della società e dopo 2 anni (1908) parte la produzione della Tipo 1 Fiacre, primo taxi ed esportata in tutta Europa.

Il successo cresce quindi anche all’estero e inizia la produzione della Fiat Zero: questo prima del vero boom per l’azienda, che arriva grazie all’attività durante la prima guerra mondiale. In questo frangente infatti il rifornimento dell’Esercito con armi e altro materiale militare, ferroviario, eccetera porta la FIAT a essere il terzo gruppo economico italiano.

Negli anni Venti viene fondato il famoso stabilimento del “Lingotto”, con la prima catena di montaggio italiana (ispirata alla Ford): nel 1923 la FIAT gode di fama internazionale e Giovanni Agnelli diventa anche senatore del Regno d’Italia.

L’imprenditore torinese era molto lungimirante: il 1º dicembre 1920 acquista una quota azionaria del 20% del quotidiano La Stampa e arriva a controllare l’intera testata dall’ottobre 1926. Inoltre, si interessa di sci, sport appena nato, e tra il 1928 e il 1931 acquista alcuni terreni al Sestriere (alta Val Chisone), aperta nel 1908.

La crisi FIAT e Agnelli

La morte dei figli Aniceta ed Edoardo portarono grande sconforto a Giovanni Agnelli, che fu sull’orlo di abbandonare l’attività imprenditoriale.

Ad ogni modo, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale lo sviluppo della FIAT è notevole: è il momento della prima Cinquecento, la Topolino, auto di grande successo internazionale che segna un altro tassello vincente nella Storia della FIAT (e dell’Italia).

A 70 anni, Agnelli sceglie il nipote Gianni, figlio di Edoardo, come suo successore alla guida delle aziende; il 23 marzo 1945 con Vittorio Valletta e Giancarlo Camerana, il nonno Agnelli viene accusato dalla Commissione del CLN di compromissione con il regime fascista.

Per questo motivo viene privato temporaneamente della proprietà delle sue imprese: nel frattempo, poco prima della sentenza di assoluzione, muore a Torino il 16 dicembre 1945.

Le onoreficienze di Giovanni Agnelli Senior

L’ultimo vero riconoscimento risale al 2002, quando il suo nome viene inserito nell’Automotive Hall of Fame, ma Giovanni Agnelli viene insignito di diversi titoli:

  • Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia l’8 dicembre 1898
  • Cavaliere del lavoro il 30 maggio 1907
  • Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia il 1º febbraio 1920
  • Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 6 febbraio 1921
  • Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia il 15 dicembre 1932

Foto di copertina: Istituto Centrale per gli Archivi / Public domain

Comments

Comments are closed.

Altri articoli in Curiosità