Tutti le conosciamo, tutti le abbiamo viste ma quasi nessuno si è mai chiesto cosa potessero nascondere i loro nomi: parliamo della auto Toyota Prius, Celica e Yaris.
Nomi da tutto il mondo
La casa costruttrice Toyota ha diverse volte svelato i numerosi retroscena riguardanti la scelta dei nomi dei propri modelli.
Come avremo modo di vedere, le provenienze delle nomenclature sono molto varie in termini storici e geografici per rispecchiare il carattere di internazionalità del marchio nipponico.
Qui analizzeremo la denominazione di tre tra i modelli più famosi che contengono alcune curiosità davvero interessanti e che davvero in pochi sanno.
Toyota Prius: i primi siamo stati noi!
Iniziamo dal modello Prius, il cui nome sembra anche riguardarci in minima parte data la provenienza del termine dalla lingua latina.
“Prius”, infatti, è un termine che sta ad indicare l’avverbio “prima“: già, ma prima di cosa?
Prima di tutti gli altri e prima di tutta la concorrenza, già dal 1997, nella costruzione e nella produzione in grande serie di un veicolo dal motore ibrido benzina/elettrico.
Apponendo questo nome la Toyota ha voluto sottolineare ed evidenziare i suoi sforzi nella ricerca e nello sviluppo di veicoli sempre più all’avanguardia e la sua posizione sul mercato: costantemente un passo avanti rispetto alle altre case costruttrici.
Toyota Yaris: l’eleganza unita al buon auspicio
Il nome di questo modello ci riporta agli antichi greci: le dee della grazia, della bellezza e dell’eleganza erano infatti denominate “Charites“, traducibili in Cariti. La cultura romana le riprese appunto dalla cultura greca dove vennero chiamate similmente Grazie.
Le famose Tre Grazie, quindi.
La ragione secondo cui sono state scomodate queste antiche dee greche è da ricercarsi nelle linee eleganti e sinuose del modello Yaris, progettato con linee morbide e stile raffinato.
Ma allora perché la Toyota Yaris si chiama così e non Toyota Charis?
È presto detto: alla parola indicante le dee ne è stata aggiunta un’altra come augurio di buona fortuna in merito al lancio della vettura nel mercato europeo. Parliamo della sillaba iniziale “Ya“, indicante in Germania un’affermazione positiva, che è stata aggiunta per motivi scaramantici in relazione alle future vendite nel vecchio continente.
Non a caso fuori dall’Europa questo modello cambia spesso nominativo (Toyota Echo in Canada, e Vitz in oriente tra gli altri) venendo meno l’esigenza del buon auspicio.
Il suo nome è quindi l’unione delle parole Ya e Charites: nasce così la Toyota Yaris.
Toyota Celica: qualcosa di grandioso
Ah, la Celica… uno straordinario coupé; al solo sentire il suo nome i maggiori appassionati di motorsport inizieranno a sognare!
Questo esemplare viene infatti ricordato principalmente per i suoi successi nel WRC (World Rally Championship) dove nel 1990 conquista anche il mondiale con alla guida Carlos Sainz.
Il suo design è inconfondibile così come il ruggito del suo motore.
Per questo motivo non poteva essere dato un nome diverso a quest’auto, dove Celica deriva dal latino “caelicus“, celeste.
La lingua spagnola ha poi ripreso questo termine latino trasformandolo appunto in Célica, ad indicare non qualcosa di celeste ma bensì di…celestiale.
I nipponici avevano già capito che quest’auto gli avrebbe dato grandi soddisfazioni e le hanno affibbiato sicuramente il nome giusto.
La Toyota: uno stile mai banale
Dall’Italia, alla Spagna, fino ad arrivare alle dee dell’antica Grecia.
Toyota sorprende ed emoziona con le sue autovetture da ormai più di 80 anni e non lascia niente al caso, nemmeno il nome delle sue autovetture.
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