Rodolfo Bonetto è nato a Milano nel 1929 e da sempre ha uno spirito eclettico che lo porta ad affermarsi come batterista, oltre a dedicarsi da autodidatta al design, prima nel campo dell’automotive, in cui diventò consulente del Maestro Pininfarina, dal 1951 al 1957.
Rodolfo Bonetto si è concentrato sulla creazione di oggetti funzionali.
Scopriamo ora la storia del designer di Milano attivo nel mondo delle automotive tra gli anni Settanta e Ottanta.
La vita del designer Rodolfo Bonetto
La massima formazione scolastica fu a livello di liceo, e abbandonò presto la sua carriera avviata di batterista jazz per dedicarsi alla sua passione, cioè il disegno: la spinta gli arrivò anche grazie allo zio paterno Felice Bonetto, vincitore della “Targa Florio” nell’anno 1952, che fu un famoso pilota automobilistico nei primi anni ’50.
La passione per i motori dello zio lo avvicinò al mondo delle auto, e da qui Bonetto iniziò a disegnarne schizzi, che lo fecero notare da Pininfarina, di cui divenne consulente.
La sua è una figura singolare, se paragonata a quella degli altri designer dell’epoca, perché era dotato di grande talento e capacità per il disegno tecnico, ma disegnava strumentazioni per auto e lavorava in campi industriali in cui, almeno all’ora, non si considerava essenziale l’intervento di un designer. Bonetto è fortemente appassionato dalla componente tecnica dei disegni, e questo lo allontana dal classico mondo dell’arredamento, più in voga tra i creativi del suo settore.
L’anno 1958 fu quello in cui aprì il suo studio a Milano, il luogo in cui la sua mente creò oltre 900 prodotti. Qui collabora con la Veglia Borletti (azienda di strumentazioni per auto) e realizza bozzetti di carrozzerie per Boneschi, Vignale e Viotti.
Inoltre, fu docente universitario, infatti nel 1961 ebbe la sua cattedra alla prestigiosa scuola di design tedesca di Ulm. Ma non finisce qui: nel 1964 conquista il primo dei sette Compassi d’Oro per la sveglia Sfericlock Borletti e diventa direttore dell ADI. In realtà Bonetto guadagnò ben otto Compassi d’Oro, di cui uno post-mortem, alla carriera.
Fu uno dei maggiori esponenti italiani del design industriale e alla diffusione del Made in Italy nel dopoguerra. Dopo il 1975, Rodolfo Bonetto si occupa nuovamente di veicoli e collabora con la Fiat, realizzando il disegno degli interni della 131 Supermirafiori, che nel 1979 gli frutta un altro Compasso d’Oro.
Pochi anni dopo, si occupa dello stile esterno del famosissimo motore FIRE e la plancia della Y10, oltre alla prima generazione della Croma e agli interni della Fiat Tipo.
Muore nel 1991, ma lo studio Bonetto Design di Milano passa al figlio Marco, che ormai è diventato uno dei più raffinati designer industriali contemporanei. Egli nel 1994 fonda a Montecarlo il “Bonetto Design Center”, in memoria del padre.
Il premio Rodolfo Bonetto
La Targa Bonetto è premio molto prestigioso, istituito nel 1991 dal figlio di Rodolfo, Marco Bonetto, e che è indirizzato ai più meritevoli studenti di design del mondo.
Questo riconoscimento non si basa unicamente su una valutazione estetica, ma soprattutto alla creatività più coraggiosa che si esprime andando a integrarsi con le esigenze di mercato. Questa targa premia infatti i progetti innovativi e temerari, che però possono migliorare le funzioni di oggetti o le vostre abitudini.
La giuria è formata da un Comitato Scientifico ed è presieduta da Marco Bonetto con architetti, docenti e imprenditori, oltre a vantare il patrocinio dell’”Associazione per il Disegno Industriale” ADI e della Fondazione “ADI Collezione Compasso d’Oro”.
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