Sospensione, revoca e ritiro patente sono definite sanzioni accessorie e risultano essere tra le più ricorrenti nel codice della strada.
Per il guidatore hanno conseguenze giuridiche diverse. Scopriamo quali.
Sospensione della patente
La sospensione della patente vieta al guidatore la guida di qualsiasi mezzo per un periodo che può variare da un minimo di 15 giorni a un massimo di 5 anni, in base alla gravità dell’infrazione commessa. Gli Enti che possono ordinare la sospensione sono:
- Motorizzazione Civile;
- Il Giudice di un Tribunale;
- Il Prefetto.
I casi in cui può essere ordinata la sospensione della patente sono i seguenti:
- Inversione di marcia in autostrada;
- Farsi trovare alla guida di un’automobile sottoposta a sequestro o con carta di circolazione sospesa;
- Trasportare merci pericolose senza autorizzazione;
- Guidare contromano in una curva;
- Sorpassare in corrispondenza di curve, dossi e in ogni altro caso di scarsa visibilità o un veicolo in procinto di superarne un terzo;
- Guidare in autostrada superando il limite di velocità per più di 40 km/h;
- Non essere in possesso dei requisiti fisici e psichici idonei in fase di rinnovo o revisione della patente;
- Guida in stato di ebrezza;
- Circolare con una patente di categoria da quella richiesta;
- Nel caso in cui un conducente commetta in 2 anni, due identiche infrazioni come: omettere la precedenza, mancata distanza di sicurezza, mancato uso delle cinture di sicurezza, uso del cellulare alla guida, sorpasso scorretto, mancata prudenza in prossimità di un passaggio a livello, proseguire la marcia malgrado il semaforo rosso.
Cosa succede finito il periodo di sospensione della patente
Finito il periodo di sospensione per riavere la patente, basta contattare l’Ente che ne ha predisposto il ritiro chiedendo se il documento è nuovamente disponibile; qualora la risposta risultasse essere negativa il guidatore può presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace.
Ritiro della patente
Rispetto alla sospensione il ritiro della patente può essere eseguito dalle Forze dell’Ordine. In base all’entità della sanzione commessa può portare alla sospensione della stessa o alla revoca.
I casi in cui può avvenire il ritiro della patente sono i seguenti:
- Guida in stato di ebrezza il periodo di ritiro è variabile, in quanto dipende dal tasso alcolemico registrato al momento del controllo.
- Guida con il cellulare, in questo caso è prevista una sanzione di 161 euro che può arrivare sino a 647 euro. Nel caso in cui il guidatore commette la stessa infrazione entro i due anni successivi è previsto il ritiro della patente da 1 a 3 mesi.
- Guida con patente scaduta, la patente di guida deve essere rinnovata ogni 10 anni entro il 50° anno di età, ogni 5 anni dal 50° al 70° anno di età e ogni 2 anni dopo il compimento dell’ottantesimo anno di età. La sanzione prevista varia da 161 a 644 euro, la patente sarà trattenuta dalle forze dell’ordine. Il trasgressore entro 10 giorni dovrà eseguire la visita medica obbligatoria e occuparsi del disbrigo di tutte le pratiche utili per tornare in possesso del documento. Qualora il guidatore non riesca a eseguire tutto entro i termini stabiliti, per tonare in possesso del documento dovrà recarsi in Prefettura.
- Superamento limiti di velocità, se si supera il limite di velocità di 40/60 km/h si rischia una sanzione variabile da 527 a 2.108 euro, ritiro della patente da uno a tre mesi e decurtazione di 6 punti della patente. Invece se si supera il limite di velocità per più di 60 km/h la sanzione varia a 821 a 3.287 euro, ritiro della patente da 6 mesi ad un anno e decurtazione di 10 punti dalla patente.
Cosa succede terminato il periodo di ritiro della patente
Se la patente è stata ritirata perché scaduta, per riaverla basta eseguire gli esami medici previsti, per tutti gli altri casi il trasgressore deve sostenere un colloquio presso la sede del Dipartimento di Prevenzione. Quest’ultima deciderà il percorso che il trasgressore dovrà seguire per riavere il documento.
Revoca della patente
La revoca della patente rispetto alla sospensione e al ritiro è una sanzione molto più grave, tramite la quale viene disposta la cancellazione del documento di guida.
I casi in cui può essere ordinata la revoca della patente sono i seguenti:
- Perdita dei requisiti psicofisici e psichici;
- Non idoneità in fase di revisione della patente;
- Sostituzione del documento con un’altro rilasciato da uno stato estero;
- Guida contro mano;
- Guida in stato di ebrezza o sotto effetto di droghe.
Gli Enti che possono ordinare la revoca della patente sono:
- La Prefettura;
- Dipartimento per i trasporti terrestri a seguito di accertamento eseguito dall’Unità Sanitaria Locale.
Cosa bisogna fare per riavere la patente a seguito di revoca della patente
Qualora la patente venisse revocata per la perdita dei requisiti psicofisici o psichici, per poter riavere il documento l’interessato dovrà sottoporsi ad una nuova visita psicofisica, la quale deve accertare il miglioramento dei requisiti sopra citati.
Nel caso in cui la patente è stata revocata per aver violato il codice della strada, il provvedimento può avere una durata che può variare da 2 a 3 anni.
In tutti i casi è comunque possibile presentare eventuale ricorso al Ministero dei Trasporti, per cercare di poter ottenere il documento prima della scadenza dei termini previsti nel provvedimento. Il ricorso può essere presentato entro e non oltre 20 giorni dalla data di ordinanza di revoca e il Ministero dei Trasporti deve prendere la decisione entro un massimo di 60 giorni.
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