La rimozione dell’auto è una situazione che genera panico, incertezza, perché si pensa subito al furto del veicolo, il quale, invece, è stato rimorchiato da un carro attrezzi perché in sosta vietata o in una zona poco consona e di intralcio al traffico. Non solo il provvedimento genera al proprietario una perdita economica (dovete infatti sostenere delle spese per poter recuperare il mezzo), ma richiede anche del tempo per poter svolgere l’intero iter burocratico.
Presa di coscienza della rimozione auto
Quando tornate a riprendere l’auto e vi rendete conto che non c’è più, dovete ripercorrere mentalmente le azioni che avete eseguito quanto l’avete lasciata. Se siete consci di aver parcheggiato la vostra automobile in un luogo non adibito a posteggio, ci sono buone probabilità che il veicolo sia stato rimosso forzatamente. Per avere la conferma, cercate nelle vicinanze un cartello che riporta il simbolo della rimozione coatta e a questo punto maturate la certezza che l’auto vi è stata rimossa.
Il primo pensiero solitamente corre all’incertezza del luogo in cui avete parcheggiato, il secondo al furto, il terzo, il più delle volte, si rivela quello più giusto, ossia la rimozione mediante le forze dell’ordine che hanno richiesto l’intervento del carro attrezzi.
Come comportarsi in caso di rimozione forzata dell’auto
La prima cosa da capire è capire l’effettiva rimozione del veicolo e scoprire dove questo sia stato portato. Come fare? Dovete chiedere al primo agente di polizia che incontrate nelle vicinanze oppure telefonare al comando di zona chiedendo espressamente la conferma che la vostra vettura sia stata rimossa in modo coercitivo. Non basta che comunicate il modello di auto e il colore, ma è fondamentale comunicare il numero di targa e la via in cui avevate lasciato l’auto. Solo con questi dati l’agente potrà fornirvi una risposta esaustiva e certa sull’effettiva rimozione della vostra auto e soprattutto sul luogo in cui si trova in seguito allo scarico dal carro attrezzi.
Le vetture rimosse forzatamente vengono tutte portate presso un deposito in attesa di essere ritirate dai legittimi proprietari. L’agente ha anche il dovere di informarvi sui metodi di recupero del veicolo, sul luogo in cui esso si trova e sulle modalità per poterlo raggiungere (il deposito potrebbe essere anche dall’altra parte della città e in questo caso dovreste armarvi di pazienza e utilizzare i mezzi pubblici oppure farvi accompagnare in auto da qualcuno).
Se il vostro interlocutore non vi fornisce la conferma della rimozione, questa potrebbe essere stata disposta da altri. Polizia municipale, Carabinieri e Polizia Stradale sono gli organi che possono ordinare la rimozione. Ciascuno può fornirvi indicazioni in merito al proprio operato. La stazione di comando dei Carabinieri non può sapere se la rimozione è stata prevista dalla Polizia Stradale o dalla Polizia Municipale. Le stesse considerazioni valgono anche viceversa. Ciò significa che prima di pensare al peggio (furto), dovete sentire tutti e tre i rispettivi uffici fintanto che qualcuno vi confermi l’effettiva rimozione.
È ragionevole pensare al furto nel momento in cui nessuno degli interpellati possibili, vi dia notizie relative al vostro veicolo. In questo caso dovete procedere con la denuncia.
Qualora l’auto risultasse invece rimossa, per recuperare il veicolo e rientrare in possesso della vostra autovettura, siete tenuti a presentarvi presso il deposito che vi è stato indicato, muniti di documentazione necessaria: carta di identità, libretto di circolazione, assicurazione dell’auto, nulla osta rilasciato dal Comando di Polizia che ha disposto la rimozione forzata. Quest’ultimo documento viene solitamente rilasciato in centrale e quindi è consigliabile che vi rechiate prima presso gli uffici del comando e solo successivamente al deposito, in modo che avete a disposizione tutta la documentazione necessaria.
Se siete abituati a lasciare in auto il libretto e il certificato assicurativo, è possibile, una volta in deposito, chiedere di poterlo prelevare dall’auto (la chiave, ovviamente l’avrete voi).
Dal punto di vista burocratico siete a posto, ma l’auto non potete ancora ritirarla. Manca un ultimo passaggio: il pagamento dell’intervento di rimozione, del deposito e della sanzione, secondo quanto disposto dal Codice della Strada. Sarà la Polizia (o chi ha richiesto la rimozione forzata del veicolo), che comunicherà l’entità dell’ammenda. Una volta che avete saldato il tutto, siete autorizzati a rientrare in possesso dell’automobile.
I costi della rimozione forzata dell’auto
I costi di rimozione auto fanno riferimento all’intervento del carro attrezzi (semplice o con carrello a seconda delle dimensioni del mezzo da rimorchiare). L’importo, solamente riferito a questa operazione, può variare da circa 80 euro a poco meno di 120 euro, a seconda del tipo di carro attrezzi e del giorno (feriale o festivo) in cui è stato eseguito il prelevamento.
A questo va aggiunto un costo chilometrico, anch’esso variabile tra feriale e festivo, che può arrivare fino a 7 euro per ciascun chilometro percorso (con un minimo di 4 euro nei giorni feriali). Inoltre va conteggiata la multa per divieto di sosta e il deposito, la cui quota è calcolata sulla base dei giorni.
L’importo complessivo va corrisposto all’istante e nella sua totalità per poter ritirare il veicolo e non sono accettati pagamenti parziali. L’auto verrà riconsegnata unicamente in caso di saldo dell’intero ammontare.
Rimozione forzata auto: quando avviene?
In generale la rimozione forzata di un veicolo avviene sempre quando nelle vicinanze c’è un cartello ben visibile che ne preannuncia l’intervento in seguito ad un parcheggio in zone di intralcio o non ammesse.
È pur vero che il segnale non è condizione unica e necessaria. Il carro attrezzi può essere chiamato anche quando non è presente alcun cartello di rimozione, e la macchina è posta in luoghi di lavoro impedendo le manovre di altri veicoli o generando difficoltà alla circolazione, come ad esempio davanti a passi carrabili, a uscite di emergenza destinate a mezzi di soccorso, parcheggi in doppia o in tripla fila.
La rimozione coatta di veicoli è ammessa quando l’auto occupa abusivamente un posto destinato al carico e scarico merce o a mezzi del mercato rionale. Anche l’occupazione non consentita di marciapiedi e di zone a traffico limitato sono condizioni sufficienti per generare la rimozione.
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