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Ricarica dell’aria condizionata dell’auto: come procedere

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ricaricare aria condizionata

La ricarica del condizionatore è un’operazione di manutenzione straordinaria da non sottovalutare: vediamo quali sono i kit di ricarica in commercio, il loro costo e quando è necessario il vostro intervento.

La ricarica del condizionatore

Se siete certi che il condizionatore della vostra auto ha bisogno di manutenzione è decisamente opportuno che vi rivolgiate al meccanico di fiducia o all’officina autorizzata del veicolo, dove una persona competente si occuperà della ricarica con una spesa abbastanza contenuta, in genere compresa fra i 30 e i 100 euro.

Il costo è ciò che implica maggiormente l’intervento presso un professionista, in quanto acquistare per conto vostro l’apposito kit di ricarica presuppone una spesa pressoché identica, se non superiore, senza contare che successivamente dovete effettuare l’operazione in totale autonomia.

I kit di ricarica in commercio sono di svariato tipo e sono spesso universali, nel senso che non esiste in generale un vero e proprio ricambio originale per una specifica autovettura.

I kit di ricarica possono essere caratterizzati dalla presenza della sola bombola contenente il gas refrigerante, dotata dell’apposito tubo e del raccordo necessario per l’immissione del gas nell’impianto; in alcuni casi è presente in testa alla bomboletta un manometro che indica la pressione del gas durante l’intervento.

Come accade per gli pneumatici, l’impianto di condizionamento deve lavorare in un intervallo specifico, compreso generalmente fra i 2 e i 5 bar in condizioni normali.

Dovete comunque tenere presente che, se una semplice bombola senza manometro può costare meno di 50 euro, una dotata di manometro ha un costo superiore ai 100 euro. In quest’ultimo caso vi conviene decisamente rivolgervi a un’officina, dove per il controllo della pressione interna del circuito vengono utilizzati strumenti professionali appositi.

Se invece fate parte di quella ristretta cerchia di persone che per passione preferisce lavorare in autonomia, in commercio esistono kit che comprendono tutto il necessario per provvedere alla manutenzione dell’impianto; potete acquistare pacchetti che includono oltre alla bombola per la ricarica lo strumento per la sanificazione, i raccordi, i tubi e le guarnizioni, nonché la bomboletta turafalle, in grado di riempire i punti che sono sensibili a eventuali perdite.

Dovete comunque prestare attenzione e acquistare un prodotto conforme al tipo di gas contenuto nel vostro veicolo, generalmente contraddistinto dalla sigla R134A. I costi ovviamente non possono che aumentare a seconda dei componenti acquistati e non esiste un vero e proprio limite.

Per quanto riguarda l’intervento, dovete innanzitutto preoccuparvi di individuare il punto di accesso per la ricarica del condizionatore nel vostro veicolo e quindi procedere secondo alcune regole fisse; per esempio, durante la ricarica dovete mantenere l’impianto in funzione e tenere la bomboletta in posizione perfettamente capovolta rispetto alla sua testa.

Come funziona un condizionatore

Se lavorate in autonomia o comunque volete capire il perché l’officina vi ha consegnato un preventivo più alto del previsto, dovreste comunque interessarvi all’argomento seguente, con il quale potete comprendere quali sono tutti gli elementi coinvolti nel condizionamento.

Il principio di funzionamento di un condizionatore è identico a quello di casa; l’impianto si occupa di aspirare l’aria calda e umida presente nell’ambiente per trattarla mediante un apposito gas presente nel circuito, chiamato “refrigerante” per l’azione che svolge. Questo gas ha la proprietà di trattenere il calore e l’umidità presente nell’aria e permette di conseguenza all’impianto di immettere nell’abitacolo aria fresca e secca.

Come potete notare, il funzionamento è tutto sommato semplice, mentre la componentistica che si occupa di questo processo è un poco più complicata, in quanto sono necessari diversi elementi che devono essere sempre in ottimo stato e hanno un costo abbastanza elevato.

I componenti di un condizionatore

Gli elementi che giocano un ruolo importante nel condizionamento dell’aria sono:

  • il compressore: permette la circolazione forzata dell’aria all’interno dell’impianto;
  • il serbatoio che contiene il gas refrigerante;
  • tubi e raccordi specifici: non sono da sottovalutare, in quanto l’impianto di condizionamento basa il suo principio di funzionamento sulla risultante che deriva dall’incontro fra il gas e l’aria calda: anche un piccolo foro in un tubo o un raccordo serrato male possono compromettere del tutto la produzione di aria fresca;
  • l’evaporatore: sottrae il calore all’aria calda proveniente dall’esterno;
  • il condensatore elettroventilato: cede il calore sottratto all’aria verso l’esterno dell’abitacolo;
  • filtro abitacolo: deve essere sostituito ad ogni tagliando e si occupa di purificare l’aria che entrerà nell’abitacolo, Si tratta di un componente importante per evitare di esporre l’organismo ai batteri (in tal senso deve essere precisato che con scadenze periodiche di circa 24 mesi è conveniente igienizzare l’impianto completamente, al fine di scongiurare anche l’eventuale proliferazione della legionella);
  • filtro disidratatore: si occupa di assorbire l’umidità e trattenere le impurità e deve essere sostituito ogni 60 mila chilometri, oppure 24 mesi.

Malfunzionamenti e aumento dei costi di riparazone

I malfunzionamenti del condizionatore possono pertanto essere attribuiti a ragioni ben più serie della necessità di una semplice ricarica e coinvolgere uno o più elementi fra quelli precedentemente elencati.

Questa è la principale ragione per la quale vi conviene rivolgervi ai centri autorizzati e richiedere un check-up completo dell’impianto. Infatti, un condizionatore potrebbe non funzionare a causa di un tubo fessurato o forato, oppure perché un raccordo non è ben saldo, fatto che può capitare dopo la percorrenza di strade sconnesse.

I sintomi abituali della comparsa di un problema sono generalmente i seguenti:

  • mancata o scarsa produzione di aria fresca;
  • produzione di cattivi odori durante il funzionamento;
  • mancato raggiungimento della temperatura impostata (nelle vetture dotate di climatizzatore elettronico).

La produzione di cattivi odori potrebbe essere da imputare al filtro disidratatore da sostituire o alla mancanza di una periodica disinfezione.

Chiaramente in questi casi, i costi d’intervento variano notevolmente e possono raggiungere cifre ben più elevate; un compressore nuovo per esempio, può costare più di 500 euro.

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