La revisione di mezzi storici o auto d’epoca avviene secondo tempistiche diverse rispetto a quelle previste per i veicoli “normali”: ecco come funziona la revisione periodica delle auto d’epoca e storiche.
Revisione auto di interesse storico
Prima di tutto è fondamentale identificare la differenza tra le due tipologie di auto (Art. 60 + 125 del C.d.S.):
- Auto storiche – mezzi di interesse storico e collezionistico (può circolare liberamente)
- Auto d’epoca – mezzi cancellati dal P.R.A.
Non è vero che un’auto con più di 20 anni è automaticamente d’epoca o storica, ma lo sono quelle inserite nei registri ufficiali, come ad esempio:
- ASI (Automotoclub Storico Italiano)
- Storico Lancia
- Fiat italiano
- Italiano Alfa Romeo
- FMI (Federazione Motociclistica Italiana) – moto
Per essere regolarmente iscritta nei suddetti registri, l’auto dev’essere immatricolata da almeno 20 anni, oltre a rispettare altri requisiti elencati in ogni Regolamento (come storicità e sicurezza).
Parlando di revisione, la normativa per i veicoli di interesse storico e collezionistico prevede che il controllo sia comunque biennale, secondo il consueto calendario delle altre auto.
Oggi non cambia nemmeno il luogo in cui eseguire la revisione: difatti, se fino al 2018 la revisione dei veicoli storici immatricolati prima del 1960 era consentita solo in Motorizzazione, ormai la circolare ministeriale 4862/18 ha cancellato tale obbligo. Tutte le auto, anche quelle storiche, possono effettuare la revisione periodica anche nei centri privati.
E le tipologie di controlli? In base alla normativa in vigore, la revisione delle auto storiche prevede gli stessi controlli delle normali auto. Le eccezioni riguardano le verifiche sulle emissioni inquinanti e di decelerazione.
Revisione macchine d’epoca
Le auto d’epoca, invece, essendo veicoli non destinati alla circolazione, non sono obbligati alla revisione periodica, bensì ad un controllo ogni 5 anni: quest’ultimo deve svolgersi in Motorizzazione Civile o da enti da lei preposti.
Questi controlli sono necessari per confermare l’interesse storico e collezionistico del veicolo che non deve subire modifiche rispetto all’originale.
Vi ricordiamo infatti che le auto d’epoca sono state radiate dal PRA, e sono iscritte nell’elenco al Centro Storico del Dipartimento per i trasporti terrestri (DTT), lo stesso ente che rilascia le eventuali autorizzazioni per la circolazione.
Per approfondire leggi la differenza tra auto d’epoca e auto storiche.
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