La radio digitale è entrata nelle nostre vite ormai da anni: ecco cos’è e come si evolverà nei prossimi anni la DAB.
La storia della radio DAB
La radio digitale DAB è nata nel 1987 grazie ai finanziamenti della Comunità Europea stanziati per il progetto Eureka-147, ideato per la definizione di uno standard comune per le future trasmissioni digitali.
DAB significa infatti Digital Audio Broadcasting (tradotto “diffusione di audio digitale”), ed è stato il primo standard che ha garantito la diffusione di trasmissioni radiofoniche attraverso la tecnologia digitale.
Le prime a iniziare furono Norvegia e Gran Bretagna, già nel 1995, ma il vero start ufficiale è avvenuto nel 2007, quando c’è stato l’esordio del DAB+, che rispetto al DAB iniziale integra il codec HE-AAC+ della famiglia MPEG4, garantendo così la possibilità di trasmettere anche immagini.
La radio digitale in Italia
Gli operatori DAB+ in Italia sono per ora 3:
- EuroDAB
- DAB Italia
- Rai Way
Questi veicolano i contenuti delle varie emittenti consorziate per offrire tanti programmi con una copertura che arriva circa a coprire l’80% della popolazione digitale, e oltre 6.000 km di autostrade.
La provincia italiana più coperta risulta essere quella di Bolzano, servita dall’operatore RAS, dove la copertura arriva al 99,5%, con oltre 100 programmi DAB+ udibili anche in 25 gallerie di lunghezza superiore a 500 metri, in genere scoperte, visto che risultano necessari appositi ripetitori.
Importante: in Italia dal 2020 tutti gli apparecchi venduti e installati sulle auto dovranno ricevere il segnale DAB+ della radio digitale, ma è fondamentale sottolineare che attualmente non sono previsti switch-off della banda FM, per cui le due tipologie di trasmissione radio dovrebbero continuare a coesistere. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare.
Cosa c’è da sapere sulla radio DAb+
Detto ciò, perché il futuro è rappresentato tanto degnamente dalla radio digitale DAB+?
I motivi sono vari: prima di tutto perché questo standard garantisce una qualità del suono ottimale, cristallino, senza fruscii e interferenze, con la recente possibilità di sfruttare anche la ricezione di immagini, tra cui ad esempio messaggi legati alla messa in onda, oppure alla situazione meteo/traffico/emergenze, il tutto grazie al Tpeg (Transport protocol experts group).
Con la radio DAB+ si dà poi l’addio anche alla selezione frequenze, in quanto per l’individuazione dell’emittente è sufficiente selezionarne il nome da una lista, senza mai aver bisogno di effettuare correzioni. Nonostante sulle radio analogiche esistesse già la funzione RDS-AF, la versione digitale risulta più efficiente, sempre finché resta disponibile il segnale DAB; in questo caso l’apparecchio passa all’emittente in FM, ma solo se il programma viene trasmesso in simulcast, cioè con entrambe le tipologie di segnale.
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