Il pignoramento auto è un provvedimento che viene preso in seguito a una posizione debitoria non ancora chiusa e protratta nel tempo. Se vi state chiedendo se un vostro creditore può pignorarvi l’auto, quando e in che modo, vi forniremo tutte le risposte del caso, trattando anche situazioni speciali.
Cos’è il pignoramento auto
Sono molte le domande che spesso ci si pone in materia e le risposte non sono sempre immediate e scontate. Il pignoramento auto comporta obblighi, doveri, limitazioni ed è giusto tenerne conto. Il provvedimento avviene ai danni di un debitore in seguito a una cartella esattoriale non pagata, a un assegno scoperto, a una cambiale non regolarizzata, oppure in seguito a un provvedimento giudiziario di altro tipo relativo a un debito non saldato, come ad esempio in seguito ad un decreto ingiuntivo.
Le forme di pignoramento autovetture sono due:
- Pignoramento tradizionale o mobiliare: in questa accezione il pignoramento auto avviene come fosse quello di un semplice bene di uso e consumo e con l’intervento fisico di una persona preposta che deve stabilire i beni da sottoporre all’asta di vendita.
- Pignoramento telematico: più semplice e con maggiori garanzie e anche più rapido nei tempi. Non vi è alcun intervento fisico di una persona preposta, la quale, invece, decide per via telematica dopo aver visto i possedimenti del debitore.
Pignoramento mobiliare auto
Il creditore deve notificare al suo debitore l’atto cosiddetto “di precetto”, e consegnare all’ufficiale giudiziario la documentazione necessaria che attesta il diritto a pretendere la corresponsione di un certo importo di pagamento. È l’ufficiale stesso che ha il compito di determinare fisicamente, recandosi nel luogo in cui risiede il debitore, i beni vendibili in modo che il ricavato possa essere dato al creditore nella parte a lui spettante. Il pignoramento mobiliare prevede l’impossibilità del proprietario di utilizzare l’auto, nonostante a lui sia lasciata la custodia e la cura. In pratica la vettura rimane nel garage o nella proprietà del debitore, senza il diritto di poterla utilizzare perché posta sotto pignoramento. In seguito, il mezzo viene portato nel luogo in cui si svolgerà l’asta e se non dovesse venire venduto ritornerà in custodia al legittimo proprietario.
Per pignorare l’automobile, l’Ufficiale Giudiziario deve venire a conoscenza che il debitore sia intestatario di un veicolo. Poi ne va del buonsenso del decisore stabilire o meno il pignoramento del veicolo.
Pignoramento telematico auto
Se un creditore volesse, in alternativa al primo metodo, potrebbe avvalersi di un sistema di pignoramento differente, più snello e semplificato, grazie ad una procedura telematica.
Quando il soggetto viene a conoscenza dell’esistenza di un veicolo all’interno della sfera patrimoniale del debitore, può richiedere il pignoramento del mezzo facendo domanda di iscrizione nei pubblici registri. Il debitore, una volta messo al corrente, avrà 10 giorni di tempo per consegnare, all’istituto che si incaricherà dell’asta, non solo il veicolo, ma anche tutta la documentazione ad esso relativa (libretto di circolazione, certificato di proprietà, pagamento bollo, assicurazione). Da questo momento la custodia del bene e della sua documentazione è a carico dell’Istituto.
La notifica al debitore è onere del creditore: è infatti quest’ultimo che deve assumersi l’incarico informativo verso la controparte.
Pignoramento auto cointestata e auto di disabili
Dopo aver capito le metodologie e la definizione di pignoramento automobile, due quesiti sorgono spontanei: si può pignorare un’auto cointestata? E quella di un disabile?
Una vettura cointestata (ad esempio coniugi o fratelli), può essere normalmente pignorata. Le modalità non mutano, ma ciò che cambia è che il creditore potrà ricevere soltanto la metà del ricavato, poiché l’altra parte spetta di diritto al soggetto cointestatario. Per il resto vale tutto quanto espresso precedentemente, compresa la limitazione d’uso da parte del cointestatario non coinvolto nel debito.
Per quanto concerne invece il veicolo appartenente a un disabile, non vi sono limitazioni e anche in questo caso il pignoramento autovetture intestate a portatori di handicap può avvenire regolarmente con l’unica eccezione dell’uso. Se nella normale pratica di pignoramento vi è l’impedimento della fruizione del veicolo, in caso l’intestatario fosse un disabile l’uso non gli viene precluso. La legge non esplicita chiaramente tale passaggio, ma ne lascia chiara intuizione.
La parte creditrice si può avvalere del pignoramento del veicolo intestato ad un disabile, ma anche di quello appartenente ad un membro del suo nucleo familiare che viene impiegato per consentire all’invalido di spostarsi.
Vi è l’eccezione qualora il creditore fosse lo Stato (Agenzia delle Entrate): in questo caso non è ammesso il fermo amministrativo. Qualora dovesse accadere, l’invalido può richiedere l’annullamento presentando debita documentazione presso gli sportelli esattoriali, allegando certificati medici che attestano chiaramente la malattia o la menomazione (la disabilità).
Il pignoramento autovetture è evitabile?
Una questione che deve essere chiara è che la legge non vieta di lasciare una vettura lontano dalla propria abitazione. Il legislatore si esprime descrivendo che è possibile porre sotto pignoramento soltanto i beni che l’Ufficiale Giudiziario, nel corso della visita presso la proprietà del debitore, vede con i propri occhi. Se l’auto si trova parcheggiata in strada e non viene identificata come di proprietà del soggetto, la vettura rimarrà al di fuori del pignoramento.
Con la procedura telematica, invece, risulta praticamente impossibile occultare il veicolo poiché le ricerche dei beni vengono svolte tramite computer e quindi l’auto risulta chiaramente appartenente alla sfera patrimoniale registrata del soggetto debitore.
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