Non è mai troppo tardi, questo è l’esempio che ci vuole dare il pilota polacco Sobieslaw Zasada, che nonostante una carta d’identità profondamente ingiallita, a causa dei suoi 91 anni, si presenterà al via del prossimo Safari Rally, appuntamento ufficiale del WRC. La voglia di correre e di mettersi in gioco è ancora elevata nell’espertissimo pilota, che si appresta a diventare il più anziano driver ad essersi cimentato in evento del Mondiale Rally. Un record che sicuramente lo renderà fiero e che accenderà ancora di più i riflettori sull’appuntamento africano, che mancava dal calendario del WRC dal lontano 2002. Interessante, la scelta di Zasada di rituffarsi in questo mondo in una delle prove più dure a livello fisico e meccanico.
Ritorno al passato
Per gareggiare in questa mirabolante avventura, il pilota polacco sarà affiancato dal Team M-Sport Poland che gli ha affidato la performante Ford Fiesta Rally3. Il 91enne è determinato a scrivere una nuova importante pagina della storia del WRC, gareggiando contro piloti che hanno di media qualcosa come settant’anni meno di lui. La sua presenza alla PS1 gli permetterà, soprattutto, di sopravanzare Leif Vold-Johansen, come pilota più anziano a prendere parte al Mondiale Rally. Il suo predecessore aveva stabilito il primato nel 1994, quando prese parte al Rally di Monte-Carlo all’età di 82 anni. Zasada, torna in Africa dopo molto tempo, in un continente dove ha collezionato diverse partecipazioni al Safari Rally, visto che lo ha affrontato per ben 8 volte. Il suo miglior risultato è stato il secondo posto assoluto nell’edizione del 1972, quando sedeva al volante di una Porsche 911S. Nell’ultima apparizione africana chiuse 12esimo assoluto, scegliendo come navigatore la moglie Ewa con una Mitsubishi Lancer. Adesso, invece, è pronto a cimentarsi senza paura e con grande coraggio a una prova davvero audace.
Le parole del pilota
Zasada è stato intervistato e ha dimostrato di non aver nessun timore di una prova così difficile e tosta, nonostante la sua veneranda età di 91 anni. Temprato dalle mille battaglie del passato e dall’esperienza accumulata nella sua immensa carriera, il polacco è consapevole di poter far bene. Queste sono le sue parole, in vista del prossimo Safari Rally: “Chiaramente questa per me sarà una grande sfida. Il mio obiettivo sarà solo quello di arrivare al traguardo. Ho sempre trovato che il Safari fosse un rally fantastico. Sto tornando perché sono molto curioso di vedere come sia la gara nel formato con cui è stato presentato quest’anno. È un rally molto difficile. Nel Safari Rally più lungo, quello del 1972, corremmo per 6.480 chilometri e terminai secondo assoluto. Il vincitore fu 9 ore al di sotto del tempo previsto. Si correva per tre giorni e 3 notti senza sosta. Ricordo che bere del the mi aiutò molto. Penso che quei rally fossero 2 o 3 volte più difficili di quelli odierni in termini di endurance e di condizioni”.
Comments