Il mercato auto tornerà a sorridere solamente nel 2025. Altri 4 anni in sostanza per arrivare all’era pre coronavirus, quindi anno 2019. È quanto prevede l’ultimo Global Automotive Outlook di AlixPartners, società globale di consulenza.
Secondo lo studio condotto, quest’anno la lenta ripresa dell’industria dell’automotive porterà alla vendita di circa 80 milioni di veicoli rispetto ai 77 milioni del 2020, mentre l’impennata dei prezzi delle materie prime potrebbe ridurre di più del 30% i margini delle case automobilistiche.
AlixPartners ha anche condotto una survey globale sulla propensione di acquisto e i criteri di scelta dell’auto elettrica, in cui si evidenzia una più che raddoppiata propensione all’acquisto da parte dei consumatori: il 25% del campione globale dichiara che la prossima vettura acquistata sarà una elettrica pura, contro l’11% nel 2019. Gli italiani con il 38% sono i primi in Europa e secondi solo alla Cina, 50%.
Mercato auto, resta il problema approvvigionamento magnesio
L’impennata delle materie prime colpisce l’auto più di tutti gli altri settori industriali. Il costo delle materie prime utilizzate per costruire auto e furgoni ha registrato in Europa un incremento dell’87% rispetto al 2019. Rame, alluminio e nickel lievitano. Intanto, le Case sono in affanno. Devono costruire vetture elettriche e con guida assistita. Senza chip, è un’impresa.
E c’è anche un allarme magnesio. La carenza di questo minerale rischia causa gravi problemi alla ripresa economica interrompendo la produzione di numerose aziende, in primis dell’automotive.
Bene il processo di decarbonizzazione
Secondo le stime di AlixPartners il processo di decarbonizzazione, spinto anche dalla regolamentazione specifica, sta procedendo anche per camion e veicoli commerciali pesanti, per i quali l’idrogeno verde e le celle a combustibile sembrano essere la soluzione migliore. Nel 2030 l’idrogeno potrebbe rappresentare il secondo combustibile con una quota del 9% dopo il Diesel.
Due le sfide fondamentali da affrontare però. Lo sviluppo delle stazioni di rifornimento, e la riduzione del costo dell’idrogeno verde. E sempre secondo la società di consulenza la quota di produzione per elettrolisi dell’acqua del cosiddetto idrogeno verde dovrebbe raggiungere il 40% nel 2040, rispetto al 4% del 2020, con un prezzo di 4 dollari per chilogrammo, rispetto ai 9,5 dollari del 2020.
“Le auto elettriche a batteria sono ormai considerate la soluzione per la mobilità privata e i consumatori hanno un interesse e una propensione all’acquisto molto maggiore. Rimangono alcune sfide da affrontare in termini di sostenibilità dei costi, soprattutto in considerazione dei costi delle materie prime, e per l’elettrico in particolare anche lo sviluppo delle infrastrutture, di modelli commerciali più orientati all’on-line, e della riduzione del prezzo dei veicoli”, afferma Dario Duse, Managing Director di AlixPartners e co-leader europeo del team Automotive and Industrial di AlixPartners .
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