Curiosità

Indicatori biometrici in auto: a cosa servono?

0
indicatori biometrici in auto

Il termine forse vi dirà poco, ma gli indicatori biometrici in auto possono favorire la vostra sicurezza, trasformando l’auto in qualcosa con la quale interagire a 360 gradi.

Cosa sono gli indicatori biometrici? Forse la risposta non è immediata e spontanea, poiché la materia è relativamente nuova e soprattutto riguarda una tecnologia poco attuale, ma più proiettata al futuro. Vale però la pena spendere un paio di minuti per la lettura di questo articolo che ha lo scopo di far capire meglio i connotati di questa nuova materia che sta entrando con discrezione nel mondo automotive.

La biometrica in auto

Con la tecnologia che avanza imperterrita verso le grandi innovazioni informatiche, la biometrica in auto trova uno spazio di applicazione piuttosto fertile. Parlando di scambio di informazioni e di connessioni tra i vari apparati elettronici presenti nel veicolo, gli indicatori biometrici si presentano come degli strumenti in grado di incrementare le funzioni della macchina, favorendo una sicurezza maggiore e una miglior praticità relativamente ad alcune operazioni specifiche. Il funzionamento di questi sistemi è apparentemente semplice, poiché la tecnologia già esiste, anche se la difficoltà sta nel portarla alle autovetture. Dei sensori rilevano dei sintomi, trasformano quanto rilevato in dati informativi che vengono poi trasferiti a diverse centraline elettroniche al fine di far loro compiere o meno un’azione.

Gli indicatori biometrici in auto possono essere molto utili per mantenere sotto controllo la sicurezza, favorire lo scambio di informazioni tra uomo e mezzo di trasporto, monitorare il vostro stato di salute mentre siete alla guida, capendo le vostre condizioni mediante l’interpretazione del vostro comportamento e del vostro fisico. L’auto potrà captare se chi è al volante è sotto effetto di droghe, oppure se mostra palesi segni di ubriachezza o ancora se è affetto da malori o malesseri. L’interpretazione della voce, l’analisi del linguaggio del corpo, la scansione degli occhi, o addirittura l’analisi delle pulsazioni e di altri parametri vitali, concorrono tutti a far comprendere al sistema biometrico se chi si appresta alla guida sia o meno idonea a farlo. In caso di risposta negativa, l’informazioni viene inviata alla centralina dell’auto che blocca l’avviamento del motore, ne arresta il funzionamento, o ne taglia la potenza regolando l’erogazione.

Per semplificarvi il concetto di base, al fine di aiutare la comprensione della tecnologia biometrica, immaginatevi gli ultimi smartphone che hanno il riconoscimento facciale, la scansione dell’iride, il lettore di impronte digitali e il lettore delle pulsazioni del cuore semplicemente appoggiando il dito in un determinato punto. Ora espandete questo concetto e scoprirete le potenzialità degli indicatori biometrici in auto.

La tecnologia deve essere perfezionata e sarà affinata, secondo le odierne previsioni, entro la fine dell’anno 2025, periodo in cui circa il 30% dei veicoli prodotti si avvarrà di tali espedienti tecnologici.

Le potenzialità della biometrica in auto

Dopo aver descritto la teoria è bene passare alla pratica.

La scansione dell’iride (o del volto) e il rilevamento delle impronte digitali, faranno da strumento di sblocco del motore in fase di avviamento. In questo senso rubare le auto diventerà ancora più complicato e le chiavi potrebbero anche essere lasciate a casa.

In ambito salute e sicurezza, un’altra possibilità della biometrica in auto consentirà di misurare il battito cardiaco e la pressione sanguigna: gli indicatori biometrici verranno inviati ad uno smartwatch che potrà intervenire in caso di colpi di sonno o di distrazioni, impartendo delle vibrazioni sul polso oppure un segnale acustico. Tutto, ovviamente, in perfetta integrazione (e interazione) con i dispositivi installati sulla vettura o con accessori esterni (smartphone, orologi, segnalatori). L’interconnessione con questi dispositivi digitali può esplicitarsi in chiamate di soccorso in caso venisse rilevato un malore, oppure nel caso in cui i parametri vitali si attestassero su valori fuori dal normale range biologico.

Gli indicatori biometrici si riveleranno molto utili in caso di guida da parte di un neopatentato: il riconoscimento del volto verrà subito collegato al profilo del neopatentato (precedentemente inserito nel sistema), l’informazione verrà rapidamente veicolata alla centralina di gestione motore che ridurrà la potenza, facendo rientrare nei parametri di legge il veicolo e adeguandolo al neopatentato.

Le potenzialità future dei sistemi biometrici in auto

Quanto visto fino ad ora è ciò che è concretamente realizzabile grazie allo scambio di indicatori biometrici tra i diversi sistemi intelligenti che troveranno spazio nelle autovetture. Ma le potenzialità sono molteplici e sviluppabili, favorendo anche una miglior praticità quotidiana.

La tecnologia biometrica potrebbe essere in grado di implementare alcuni servizi di pagamento, come ad esempio al distributore, oppure all’officina in caso di tagliandi. Ciò significa che nelle impostazioni del sistema biometrico verranno inseriti i dati della carta di credito, mentre il riconoscimento facciale, dell’iride o dell’impronta digitale, sostituirà il codice PIN per acconsentire il pagamento.

Ma per arrivare a questo punto dovranno passare ancora diversi anni e soprattutto dovranno essere portati avanti sviluppi ulteriori, non solo a livello tecnologico, ma anche a tutela della privacy, aspetto assolutamente da non sottovalutare.

La precedenza viene data, per ovvi motivi, al miglioramento della sicurezza e a tutte quelle funzioni in grado di monitorare lo stato di salute del guidatore.

Il rilevatore di impronte digitale in auto potrebbe funzionare in maniera differente rispetto quello presente sui moderni telefonini, o meglio, potrebbe consentire maggiori soluzioni. Già oggi esistono vetture che aprono le portiere in seguito alla scansione dell’impronta digitale sul retro della maniglia, ma uno degli obiettivi è di portare il sistema anche all’interno dell’abitacolo, favorendo l’interazione con il sistema di infotainment, dal quale sarà possibile gestire diversi parametri di guida o addirittura vedere il sistema stesso come un piccolo computer dal quale accedere al mondo internet (solo a veicolo fermo) e quindi gestire la navigazione con tutto quanto ne consegue.

Comments

Comments are closed.

Altri articoli in Curiosità