Curiosità

Il progetto E.V.A.

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Progetto E.V.A.

Equal Vehicle for All: ecco le parole dietro il progetto E.V.A., scopriamo di cosa si tratta.

L’impegno di Volvo

L’azienda automobilistica Volvo ha sempre dedicato particolare attenzione alla sicurezza del guidatore, a tal punto che fu lei a inventare e a introdurre nel mercato nel 1959 le cinture di sicurezza a tre punti.

Le statistiche parlano di circa un milione di vite umane che sono state salvate grazie a questa nuova introduzione.

Volvo ha recentemente tenuto una conferenza stampa a Milano nel corso della quale ha esposto e chiarito quali siano le linee guida del progetto E.V.A (Equal Vehicle for All).

Con questo programma, la casa automobilistica ha nuovamente confermato come abbia particolarmente a cuore la sicurezza e la tutela dei loro clienti, prima ancora del vantaggio finanziario ed economico. Durante questo incontro, Volvo ha presentato quali siano stati i risultati di una serie di ricerche e test riguardanti la sicurezza automobilistica negli ultimi 60 anni.

La ricerca di Volvo

In particolare, il Volvo Accident Research Team ha raccolto una quantità di dati che hanno reso possibile individuare i diversi traumi che si presentano nell’uomo e nella donna a seguito di un incidente stradale. Le donne, rispetto agli uomini, sono maggiormente esposte al colpo di frusta.

La motivazione va ricercata nelle differenze anatomiche tra i due sessi e nella diversa forza fisica a disposizione. Questo non avviene però nelle auto di casa Volvo, poiché i loro sedili integrano il sistema di protezione dal colpo di frusta WHIPS (Whiplash Protection System) e presentano un efficace sostegno per la testa nonché un design utile a proteggere la spina dorsale. A seguito di un incidente automobilistico il numero delle donne che ha riportato un danno al torace è superiore a quello degli uomini. Per evitare questo, sono state migliorate le cinture di sicurezza e gli airbag laterali attraverso il sistema di protezione noto come SIPS (Side Impact Protection System). In aggiunta a questo sistema, è stato implementato il Curtain ossia un airbag che copre interamente la superficie del finestrino.

Gli obiettivi per il 2020

L’obiettivo della casa automobilistica è che entro il 2020 non ci siano più morti a causa di un incidente stradale. L’azienda svedese ha inoltre stabilito che dal 2020 in poi tutte le auto da loro prodotte abbiano una velocità massima di 180 km/h, una velocità ridotta in prossimità di scuole e ospedali (geofencing), la possibilità di limitare la velocità dell’auto in casi particolare (ad esempio quando questa viene affidata ad un neopatentato), uno strumento che attraverso il monitoraggio di una telecamera controlla se il conducente ha gli occhi aperti o chiusi e che infine tutte le auto siano in grado di parcheggiare autonomamente quando colui che sta guidando non è più nelle condizioni di proseguire il percorso.

Queste non sono scelte del tutto casuali, ma mirate ad eliminare quelle che sono le cause principale di morte stradale: velocità e distrazione. Un incidente di questo tipo ha un notevole impatto psicologico (basti pensare al dolore provato dai familiari della vittima) ma ha anche un importantissimo impatto economico e finanziario (ad ogni ferito la comunità deve sopperire con una spesa di migliaia di euro).

La conferenza aveva quindi lo scopo di sensibilizzare anche le altre case produttrici sul senso della responsabilità che esse hanno sulla vita delle persone, invitando queste a riflettere su quali possano essere le nuove tecnologie da implementare per poter ridurre al minimo il rischio di morte.

Durante l’evento è emerso come nonostante la guida autonoma sia un concetto molto lontano dai nostri giorni, poco concreto e per certi versi anche difficile da attuare in tempi recenti, è importante nonostante questo, che le nuove vetture siano implementate di una serie di nuove tecnologie per la tutela e la salvaguardia del guidatore.

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