Pochi possono vantare storia e modelli come quello dello storico brand torinese. Ma il futuro del marchio Lancia necessita di rivolgere lo sguardo verso le certezze di un passato che negli appassionati è più vivo che mai.
E attraverso le parole del CEO Luca Napolitano Lancia sa da dove ripartire: “Abbiamo nelle nostre mani un patrimonio che pochi altri marchi possono vantare. È un patrimonio che vogliamo preservare e su cui vogliamo costruire un grande futuro”, ha ammesso il dirigente durante la seconda puntata della serie che celebra i 115 anni dalla nascita di Lancia intitola ‘Eleganza in movimento.
L’innovazione introdotta dai modelli Lancia degli Anni Cinquanta e Sessanta, quelle battezzate con le denominazioni delle note strade consolari dell’Impero Romano (Aurelia, Flavia, Fulvia, Flaminia, Appia), sarà alla base del nuovo corso del costruttore torinese.
E rinviare il rilancio non è nei piani di Lancia, sebbene ragionare con uno sguardo rivolto al passato si. Tra le volontà del nuovo corso ritorna l’importanza quindi del riutilizzo dell’alfabeto greco per riportare in auge nomi iconici a cominciare dai mitici Delta o Beta. Senza disdegnare le altrettanto iconiche denominazioni legate alle strade romane. Con la transizione elettrica sempre più imperante, e ora imposta anche per legge nel breve termine, gli equilibri mutano e Lancia non si farà trovare impreparata. C’è da attendersi nuovi modelli all’orizzonte.
“Lancia è un marchio con un’identità che nasce forte fin da subito e che rimane inalterata per 115 anni – ha detto Napolitano – Una identità fatta da un logo elegante e distintivo, ma anche da tanti nomi di modelli iconici che hanno fatto sognare milioni di appassionati in tutto il mondo e che si ispirano all’alfabeto greco e alle vie consolari romane. Si tratta di un patrimonio che pochi altri marchi automobilistici possono vantare, un patrimonio che vogliamo preservare e da cui trarremo ispirazione per costruire il futuro della nuova Lancia”.
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