La storia della prima donna designer automotive in America è piuttosto travagliata, ma è stata di fondamentale importanza anche per l’affermazione del genere femminile nel lavoro: ecco le vicende di Helene Rother, un’artista nata per disegnare.
Helene Rother: i primi anni
Helene Rother è nata nel 1908 a Lipsia (Germania): non è perfettamente chiaro se i suoi studi si siano compiuti solo alla famosa Bauhaus, oppure anche alla Kunstgewerbeschule di Amburgo.
Ciò che è certo è la sua predisposizione per il design elegante: nella sua vita ha infatti lavorato in vari ambiti, ma la sua carriera è decollata dopo il trasferimento a Parigi alla fine degli anni Trenta, per lavorare nel mercato dell’alta moda.
Il periodo purtroppo non era dei migliori, a causa dello spettro del nazismo che incombeva: ecco perché Rother fuggì con la figlia, nata nel 1932 (Ina Ann Rother) e il cui padre sarebbe stato attivo nella Resistenza francese.
Helene Rother e la General Motors
Rother e la figlia di 7 anni finirono in un campo profughi nel nord Africa per 4 mesi, poi trovarono un passaggio su una nave per New York City.
Giunsero in città l’11 agosto 1941, poi la donna trovò lavoro come illustratrice per Timely Publications. Subito dopo passò alla Marvel, per cui ha disegnato il personaggio di Jimmy Jupiter: nonostante ciò, restò una donna destinata a continuare a viaggiare.
L’anno successivo infatti si sposta a Detroit, dove trova lavoro per la General Motors: era il 1943.
Qui Helene lavorava per lo styling degli interni come responsabile di tutti i tipi di tappezzeria, tessuto e illuminazione.
Helene Rother: la passione
Nonostante le sue capacità, Rother era “colpevole” di essere una donna in una società dominata dagli uomini, rispetto ai quali guadagnava anche di più: G.M. si preoccupò di minimizzare la notizia, esplosa sui tabloid, ma Helene proseguì col suo lavoro per la società.
In 4 anni accumulò capitale e riconoscimento sufficienti ad aprire il suo studio di design nel 1947: la sua attività nel Fisher Building si chiamava “Helene Rother Associates”, ed era l’ennesimo “smacco” al pubblico maschile.
Un anno dopo pubblicò un documento tecnico con la Society of Automotive Engineers (SAE), e nel 1949, il SAE Journal rese noto il lavoro di Rother e le sue attività a favore delle donne nel settore.
In ogni caso il suo lavoro come stilista d’interni prosegue lavorando con Nash-Kelvinator su colori e tessuti: le sue origini le hanno permesso di portare un po’ di stile europeo al marchio Nash, rendendolo fresco e moderno.
Le vetture del marchio sono state personalizzate da Helene dal 1948 al 1956, e tra queste c’è stata la prima auto compatta americana moderna di successo, la Rambler.
Helene Rother: gli ultimi anni
Dopo la fusione Nash-Hudson che creò l’American Motors, Helene ha lavorato per altre società del settore automobilistico, tra cui Goodyear, BF Goodrich e Miller-Meteor (una compagnia funebre).
Helene Rothe trascorre l’ultimo periodo della sua vita a progettare vetrate colorate per importanti chiese e cattedrali, morendo poi nel 1999, a 91 anni.
Secondo lo storico automobilistico Patrick Foster, Rother non è stata la prima donna a lavorare nello styling, ma certamente una pioniera tra le migliori: si tratta di una personalità davvero importante nell’industria automobilistica che però è stata dimenticata.
In ogni caso grazie al suo grande successo ha contribuito ad aprire la porta alle donne in un settore da cui erano da sempre escluse, quello dell’automotive.
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