In questo processo di transizione energetica, che non si arresta, l’Italia necessita di migliorare le infrastrutture in modo sensibile, ampliando notevolmente la disponibilità di punti di ricarica per le auto elettriche. A soccorso della causa ci penserà anche Duferco che ha intenzione di arrivare ad installare circa 1.800 nuove colonnine. Si parla di un piano dal costo di 26 milioni di euro. I fondi arrivano attraverso un contratto di finanziamento perfezionato da Duferco Energia con Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Crédit Agricole Italia (CAI) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Cosa prevede il progetto
Il progetto è molto importante e ambizioso, la società tuttavia ha fatto sapere che le nuove colonnine, anche fast e ultrafast, saranno collocate soprattutto nelle regioni del centro e nord Italia.
L’operazione è portata avanti dalla Commissione Europea attraverso la Debt Instrument e Transport Blending Facility con i fondi del Meccanismo per Collegare l’Europa (CEF-Connecting Europe Facility) attraverso investimenti in infrastrutture indirizzate alla promozione della crescita competitiva e lavorativa in Europa.
Un progetto che porterebbe grandi vantaggi al territorio italiano anche se, attualmente, mancano diversi dettagli, come le tempistiche di realizzazione dei nuovi punti di ricarica.
Le parole dei protagonisti
Marco Castagna, Amministratore Delegato di Duferco Energia, ha commentato: “Questo progetto rappresenta a pieno il nostro percorso nel processo di transizione energetica del nostro Paese. Un impegno concreto a favore della sostenibilità, che portiamo avanti su tutti i business in cui siamo coinvolti e in particolare nell’ambito della e-mobility“.
Festeggia il successo di questo piano anche Adina Vălean, Commissario Europeo per i Trasporti: “Questo progetto è pienamente in linea con il nostro Green Deal europeo e l’obiettivo della Strategia per la Mobilità Sostenibile e Intelligente di installare 1 milione di punti di ricarica per combustibili alternativi entro il 2025 e 3 milioni entro il 2030”. In mezzo a questi numeri, ci sono ovviamente quelli dell’Italia, che conta attualmente oltre 26.000 colonnine.
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