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Daltonismo e patente: cosa dice la legge

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Chi è daltonico può fare (o rinnovare) la patente? Ecco cosa dicono il Regolamento di attuazione del Codice della Strada italiano e la Normativa Europea in merito a daltonismo e guida.

Cos’è il daltonismo

Il daltonismo è un disturbo alla vista scoperto nel lontano 1794 dal chimico e fisico inglese John Dalton: esso è descritto da una percezione alterata dei colori, totale o parziale, oltre all’alta sensibilità alla luce. Ma alla luce di queste “limitazioni”, una persona daltonica può fare e rinnovare la patente?

La Normativa Europea non pone limiti in merito, mentre in Italia un’interpretazione troppo stretta del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, e nello specifico di un decreto del 1992, pone il problema che per ottenere i requisiti visivi necessari alla guida di un mezzo sia necessario superare il test sul daltonismo.

Daltonismo e Codice della Strada

Approfondendo tale questione, però, emerge che l’art.19 del Codice della strada, riferito ai requisiti psicofisici per avere o rinnovare la patente, non dice espressamente che chi è daltonico non possa guidare, ed è dunque solo il Regolamento di attuazione del Codice della Strada a stabilire i requisiti visivi per fare o rinnovare la patente.

Essendo dunque necessario dimostrarli con il superamento di test specifici per il daltonismo, sarà poi il medico a decidere su concessione o rinnovo della patente di guida. Di solito, quando si tratta della normale patente B il documento viene rilasciato o rinnovato ai daltonici senza troppi problemi, dato che essi imparano a vedere i colori a modo loro e dunque non hanno problemi nella vita reale e “stradale”.

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