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Convergenza auto: cos’è e quando farla

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Convergenza auto che cos'è e quando va fatta

Italiani, come dice il famoso detto “popolo di santi, poeti, navigatori…” ma anche automobilisti diremo noi.

Da esperti dell’automotive che siamo noi italiani, non dovremmo soffermarci nemmeno a spiegare cosa sia la convergenza di un veicolo; tuttavia, molti di noi spesso la confondono con l’equilibratura, o non sanno proprio dargli un significato, nonostante sia ormai un termine di uso comune.

Chiariamo quindi i due concetti: la convergenza è un angolo predefinito, stabilito dal costruttore nella fase di progettazione del mezzo, che determina insieme all’incidenza e alla campanatura, l’assetto geometrico del veicolo. Saremmo portati a pensare che le ruote dello stesso asse di un auto, siano perfettamente parallele tra loro, ma in realtà così non è: un angolo di inclinazione, seppur minimo, c’è.

L’equilibratura è invece l’operazione che compie il gommista e che consente allo pneumatico e al relativo cerchio su cui viene montato, di avere una distribuzione il più uniforme possibile dei carichi durante il rotolamento e quindi in condizioni di marcia: più l’insieme pneumatico-cerchio è uniforme con pesi e carichi ben distribuiti in tutte le sue parti, minori saranno le vibrazioni ed il consumo del battistrada, che risulterà sempre uniforme garantendo il massimo comfort di viaggio e la massima sicurezza e aderenza.

Convergenza: perché è necessaria?

Torniamo ora alla nostra convergenza: qual è il motivo per cui i costruttori creano questo famigerato angolo di inclinazione alle ruote dei veicoli? Sappiamo tutti che i pneumatici sono realizzati in gomma: questo li rende soggetti a seconda dei carichi, della velocità e delle diverse forze a cui sono sottoposti, a modificare la loro forma, la loro superficie di contatto con il suolo e di conseguenza la loro aderenza in circostanze diverse. Non è tutto; anche le sospensioni sono organi specificamente progettati e realizzati per smorzare nel miglior modo possibile qualsiasi vibrazione e sobbalzo del veicolo sulle asperità.

Per rendere meglio l’idea di come si comporta un pneumatico a seconda delle forze a cui è sottoposto, vi invitiamo a prendere una spugna, a poggiarla su di un tavolo e a esercitare sopra di essa un certo peso: la forma della spugna si modificherà gradualmente, andando ad allargarsi ed aumentando la propria superficie a contatto con il piano; se viceversa invece si proverà a trazionarla (una volta ancorata in qualche modo alla superficie su cui è posizionata), la stessa spugna andrà a diminuire la propria impronta di appoggio sul piano, aumentando invece la sua altezza.

Ciò si verifica allo stesso identico modo sui nostri pneumatici: in frenata ad esempio le ruote (specie quelle anteriori) subiscono un forte trasferimento di carico con conseguente schiacciamento; il fenomeno opposto, si verificherà invece nel caso di una brusca accelerazione. Proprio per sopperire alle continue sollecitazioni, con conseguenti alterazioni della forma e del coefficiente di aderenza di questi organi elastici, al fine di ottimizzare consumi, comfort e tenuta di strada, i costruttori concepiscono i veicoli dotandoli di un certo grado di convergenza alle ruote.

Convergenza in parole povere

Avendo capito il motivo per cui viene adottata questa soluzione, possiamo semplicemente dire che la convergenza è lo scarto che si crea tra le ruote dello stesso asse, misurando la distanza dal limite anteriore e da quello posteriore dei cerchi del veicolo. In gergo tecnico, si parla di convergenza positiva (“toe in”) quando le ruote sono più vicine nel loro limite anteriore, mentre si parla di convergenza negativa (“toe out”), quando sono più prossime al posteriore. La differenza tra una distanza e l’altra, viene solitamente espressa in millimetri o, meno frequentemente, in gradi.

Quando è consigliabile un controllo

Se nell’effettuare una manovra di parcheggio si tocca un marciapiede in maniera brusca, o si prende una buca sul manto stradale mentre si viaggia a velocità sostenuta, è consigliabile far controllare che il veicolo abbia conservato il giusto assetto.

Alcuni sintomi di un imperfetto bilanciamento sono: veicolo che procede rettilineo nonostante il volante sia leggermente girato a destra o sinistra, “pigrizia” dello sterzo a tornare dritto dopo una sterzata, differente forza necessaria per girare il volante da una parte rispetto all’altra, veicolo che “tira” (cioè tende ad andare quando si lascia il volante) a destra o sinistra.

Non sempre i suddetti sintomi sono da attribuire ad una convergenza errata, ma per prevenire noie peggiori, è sempre consigliabile rivolgersi ad un’officina per identificarne e risolverne prontamente la causa.

L’usura anomala del pneumatico può aiutarci a capire quale sia il problema: se la pressione di gonfiaggio è corretta, un battistrada consumato all’esterno significherà convergenza eccessiva, viceversa sarà prova di una cosiddetta “divergenza”, con le ruote del veicolo che tenderanno ad aprirsi nella direzione di marcia.

Le auto a trazione anteriore, si regolano solitamente con la convergenza a 0, o leggermente divergente, in modo da contrastare la tendenza “a chiudere” che si verifica poi in marcia.

Su molti veicoli dotati di sospensioni del tipo Mc Pherson, la convergenza dell’asse anteriore è l’unico settaggio che può essere registrato nell’assetto, poiché campanatura ed incidenza risultano invariabili. La regolazione, si attua agendo sui tiranti dello sterzo che vengono registrati in lunghezza grazie alla filettatura presente sul lato ruota. Il tirante viene avvitato per avvicinare la ruota e svitato per allontanarla, così da ottenere la regolazione voluta.

L’operazione, che può essere effettuata in circa 30 minuti, su molte vetture moderne dotate di sospensioni “multi-link” è possibile anche all’asse posteriore, in caso di anomalie dell’assetto o usure eterogenee degli pneumatici.

Quanto costa?

Ora che abbiamo finalmente fatto luce su tutti (o quasi) gli interrogativi, rispondiamo alla domanda che si saranno posti i più pratici di voi: quanto costa?

Mentre l’equilibratura è infatti solitamente effettuata, sia in caso di riparazione che di sostituzione anche del singolo pneumatico, la convergenza ha invece costi aggiuntivi da sostenere, di solito sull’ordine dei 50/60€; ciò porta molte persone a richiederla in concomitanza con il montaggio di un nuovo treno di gomme, per ridare il giusto assetto al veicolo una volta calzate la “scarpe” nuove, garantendo per il futuro un consumo uniforme dei battistrada ed il ripristino delle migliori condizioni di sicurezza alla guida del veicolo. Altre volte, l’operazione si rende necessaria dopo manutenzioni importanti che coinvolgono gli organi di trasmissione e di sterzata.

Concludendo

Tenendo presente l’importanza che riveste la corretta manutenzione di un veicolo, specialmente in condizioni climatiche avverse, con fondi al limite dell’aderenza o nel caso in cui si debbano effettuare manovre di emergenza, conviene sempre non lesinare sugli interventi di manutenzione da effettuare. Un veicolo ben bilanciato ed equipaggiato, supererà facilmente situazioni a forte rischio e sarà più facilmente governabile in tutte le circostanze; economizzando sulla vostra sicurezza e quella di chi vi sta accanto, potreste correre grandi rischi.
Ne vale davvero la pena?

Leggi anche quali controlli fare agli pneumatici.

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