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Come si rottama l’auto di un defunto

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Come rottamare l'auto di un defunto

Quando scompare una persona cara, il primo aspetto che viene tenuto in considerazione riguarda la sua perdita dal punto di vista umano. Purtroppo, in determinati casi, è necessario curare ulteriori aspetti poco piacevoli dal punto di vista burocratico. Per esempio, bisogna verificare le condizioni della sua auto.

Se quest’ultima funziona a dovere, è possibile riutilizzarla o venderla presso un concessionario o ad un privato. Se invece versa in condizioni pessime, non si può fare altro che procedere alla sua definitiva rottamazione. Vediamo come si rottama l’auto di un defunto seguendo una serie di rapidi passaggi.

Che cos’è la rottamazione di un veicolo

Prima di scoprire come rottamare l’auto di un defunto, è necessario avere a disposizione alcune informazioni generali relative alla rottamazione. Si tratta di un provvedimento estremo che riguarda tutte quelle vetture che si ritiene che non possano più essere utilizzate nelle varie strade. Per continuare a circolare senza rischi, ogni veicolo deve essere in possesso di determinati requisiti:

• prima di tutto, deve essere una vettura efficiente, con funzionalità perfetta e garantita;

• in secondo luogo, deve vantare consumi contenuti, con poche spese per chi lo utilizza;

• infine, deve avere emissioni contenute per quanto riguarda i gas di scarico.

Se questi requisiti non vengono soddisfatti e la situazione diventa irreparabile, non si può fare altro che procedere alla demolizione del veicolo. Si tratta di un procedimento che porta alla sua distruzione definitiva, nonché alla conseguente rimozione dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico). La vettura può essere condotta presso il concessionario di riferimento o in corrispondenza di un centro di raccolto autorizzato. Ovviamente, il discorso è valido anche nel caso in cui una vettura del genere appartenga a una persona defunta.

La rottamazione dell’auto di un deceduto

A questo punto, non resta altro da fare che scoprire come si rottama l’automobile di un defunto. Come già detto in precedenza, per muoversi a dovere bisogna recarsi presso uno dei relativi centri specializzati, adibiti alla ricezione dei cosiddetti rifiuti speciali pericolosi. Va presentata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, con la quale è possibile accedere ad una misura del genere senza sostenere spese complessive troppo elevate. Ad ogni modo, quando viene attivata una simile procedura, bisogna presentare una serie di documenti ben precisi:

• il libretto di circolazione;

• il certificato di proprietà;

• le due targhe della vettura, ossia quella anteriore e posteriore;

• la dichiarazione sostitutiva, compilata e firmata dall’erede o dagli eredi della persona deceduta;

• il certificato di morte dell’intestatario nella sua copia;

• un documento di riconoscimento dell’erede o degli eredi, sempre nella sua copia.

Bisogna necessariamente presentare tutti questi documenti per fare in modo che l’auto del defunto possa essere rottamata senza alcun impedimento. In caso contrario, vanno portati all’organo che si occupa della rottamazione una denuncia scritta e il conseguente verbale.

Certificato e costi della rottamazione

La rottamazione del veicolo di un defunto prosegue con il rilascio, da parte del centro di raccolta, di un apposito certificato di rottamazione. Si tratta di un documento che presenta al suo interno tutti i dati principali relativi sia alla vettura stessa, sia al deceduto che ne deteneva il possesso, sia ai suoi eredi che hanno scelto di rottamarla. Tale certificato stabilisce che il proprietario e i suoi eredi sono sollevati dalle responsabilità che coinvolgono una qualsiasi automobile, di natura penale, amministrativa e civile. Al tempo stesso, la vettura deve essere rimossa dal PRA nel giro di trenta giorni dall’avvenuta richiesta di rottamazione. Ad ogni modo, prima di intraprendere qualsiasi procedura, è consigliabile accertare che il concessionario o il centro di raccolta possiedano ciascun requisito per portare a termine una funzionalità di questo tipo.

Ovviamente, chi decide di rottamare l’auto di un defunto deve andare incontro ad una serie di spese. Chi possiede il certificato di proprietà del veicolo che deve essere demolito, è tenuto a pagare un’imposta pari a 32 euro, applicata direttamente sul bollo auto. Se non viene presentato questo documento e si possiede soltanto il modello NP3C, le spese complessive salgono fino ad un massimo di 61,50 euro. Di questi, 48 euro sono dovuti alla nota di presentazione e i restanti 13,50 agli eventuali emolumenti stabiliti dall’ACI. Ulteriori spese potrebbero scaturire dal trasporto del veicolo da rottamare, anche se si tratta di un parametro soggetto a numerosi tipi di variazioni.

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