Il cinema drive-in si basa su un concetto semplice: un film proiettato su un grande telo ben visibile, un’auto da cui guardarlo e tanta privacy. Ecco la sua storia e come potrebbe tornare di moda, complice anche la pandemia.
Breve storia del cinema drive-in
L’idea relativa alla prima creazione di un cinema drive-in è stata di Richard Hollingshead Jr. e risale al lontano 6 giugno del 1933, dopo il brevetto del maggio dello stesso anno.
L’intuizione, semplice ma allo stesso tempo rivoluzionaria, fu quella di montare un telo tra 2 alberi, posizionando un proiettore 128 Kodak sul cofano della sua auto. Non mancò poi uno slogan vincente: “L’intera famiglia è benvenuta, indipendentemente da quanto rumore fanno i vostri bambini”. Il cinema in auto ideato da Hollingshead Jr. offriva la possibilità di accogliere ben 400 vetture che guardavano il film su uno schermo largo 12 metri e alto 5.
Questo progetto ebbe subito successo e diede il via alla creazione di molti altri luoghi simili in tutta l’America, e non solo: inoltre, dopo il secondo conflitto mondiale e nel periodo del baby boom la popolarità del Drive-In crebbe a dismisura. I drive-in avevano successo perché i prezzi erano bassi, con la presenza costante di almeno uno stand per gli spuntini e di un parco giochi. Inoltre, come tutti sanno, erano i luoghi più amati dalle coppiette che potevano vedersi con la scusa di guardare un film.
Una curiosità? La prima proiezione di Hollingshead Jr. fu Wives Beware, con Adolph Menjou.
I drive-in oggi in Italia
Nonostante il grandissimo successo il periodo d’oro del cinema drive-in termina verso la metà degli anni Sessanta, anche se non è mai davvero scomparso: oggi ne esistono circa 305 in America, e qui si prevedono nuove aperture, compresa quella della più grande al mondo, in Florida, con ben 5 maxi schermi.
E in Italia? Nella città eterna vi ricordiamo che è presente il metro drive-in di Casal Palocco. Considerato il primo drive-in italiano, fu aperto nel 1957 ed era anche il più grande d’Europa. Il primo film ad essere proiettato fu “La nonna Sabella” di Dino Risi.
Considerate le sue caratteristiche, il drive-in oggi potrebbe essere una valida soluzione per tornare al cinema nel rispetto delle limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Proprio per la pandemia, lo scorso anno a Milano e a Roma ci sono stati alcuni tentativi di apertura, ma per ora è un settore in stand-by che resta in attesa dell’avvento dell’estate.
In conclusione, per tornare anche nei tempi moderni i drive-in devono sfruttare le location giuste, fuori dai centri abitati (per legge) e garantirebbero sicurezza, divertimento e, al contempo il rilancio delle periferie.
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