01Le sanzioni per errori nella sosta dei veicoli sono tra le più diffuse: tante auto, pochi parcheggi autorizzati, dischi orari scaduti, e si arriva ad una percentuale pari al 20% sul totale delle contravvenzioni in Italia. Ma ecco chi può darvi una multa per divieto di sosta.
Multa per divieto di sosta: come funziona
Prima di tutto per evitare una multa per divieto di sosta basta scegliere dove parcheggiare, prestando attenzione a dove lasciate l’auto e ai cartelli presenti.
Se non farete attenzione, la conseguenza più immediata sarà una possibile multa per divieto di sosta, notificata per la violazione dell’articolo 158 del Codice della Strada. I costi?
Solitamente 41 euro, che raddoppiano in caso di “aggravanti” come occupare un pezzo di marciapiede, le strisce pedonali o un’area ciclabile. Pagando entro 5 giorni dalla notifica c’è invece sempre lo sconto del 30%. Ma chi può notificare sanzioni contro la sosta selvaggia?
Multa per divieto di sosta: chi fa le multe
Prima di tutto ci sono ovviamente i servizi di polizia stradale, elencati nell’articolo 11 comma 1 lettera a del C.d.S., con i soggetti abilitati elencati nell’articolo 12, commi 1, 2 e 3, ma la recente conversione in legge del D.l. Semplificazioni ha introdotto alcune nuove figure autorizzate a redigere multe per divieto di sosta.
In generale i soggetti autorizzati sono elencati in ordine di qualificazione: il primo è la Polizia Stradale, seguita da quella di Stato, dai Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Provinciale e Municipale (o Locale). Ricordate che questi ultimi 2 soggetti possono operare solo nel territorio di competenza.
Ci sono poi funzionari del Ministero dell’Interno addetti al servizio di polizia stradale, la Polizia Penitenziaria e il Corpo Forestale dello Stato, soggetti che possono notificare multe per divieto di sosta solo in relazione ai compiti d’istituto e nelle zone di controllo.
Multa per divieto di sosta: altri soggetti autorizzati
Inoltre, superando un esame di qualificazione, può farle anche il personale di:
- ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale
- amministrazione centrale e periferica del MIT
- dipartimento per i trasporti terrestri appartenente al MIT
- ANAS
- uffici competenti sulla viabilità di Regioni, Province e Comuni (solo su strade di proprietà degli enti da cui dipendono)
- Stato, Province e Comuni con qualifica o funzioni di cantoniere (solo su tratti di strade affidate alla loro sorveglianza)
- Ente Ferrovie dello Stato (e tranvie) o in concessione, con mansioni ispettive o di vigilanza (solo nei passaggi a livello dell’amministrazione di appartenenza)
- circoscrizioni aeroportuali
- Capitanerie di Porto (militari dipendenti dal MIT)
E gli ausiliari del traffico?
Multa per divieto di sosta: ausiliari e altri
I cosiddetti “ausiliari del traffico” sono stati introdotti dalla legge 127/97 per regolamentare la sosta a pagamento e sono a tutti gli effetti pubblici ufficiali assunti dal Comune, da società private o dalle aziende del trasporto pubblico locale.
Gli ausiliari del traffico non possono multare chi sosta davanti a un passo carrabile, ma possono avvisare la Polizia Locale e sanzionare chi parcheggia in doppia fila o negli stalli riservati a sosta e fermata dei mezzi pubblici.
Inoltre, l’entrata in vigore della legge 120/2020 di conversione introduce l’articolo 12-bis CdS: “Prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta e fermata”.
Esso individua nuove figure formalmente autorizzate dal sindaco ad accertare infrazioni per divieto di sosta: un esempio? I dipendenti comunali o di società private e pubbliche, compresi quelli d’imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade.
Attenzione: i controllori della sosta sono scelti previa verifica sull’assenza di precedenti penali e sul superamento della formazione adeguata. Nessuno può improvvisarsi “vigilante”!
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