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Cambio CVT: cos’è e come funziona

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Cambio-CVT

Brevettato per la prima volta verso la fine del XIX secolo, fu usato su molte auto fin dal 1958: ecco cos’è e come funziona il cambio CVT.

Come funziona il cambio CVT

Il cambio automatico continuo (o variatore continuo) è studiato per le auto e si basa su un rapporto di trasmissione variabile anche senza soluzione di continuità, ma sempre tra due valori limite.

CVT è infatti l’acronimo derivante dall’inglese Continuously Variable Transmission, cioè trasmissione e variazione continua: lo studio alla base del funzionamento del cambio CVT cerca di risolvere brillantemente i classici “limiti” del cambio manuale, ottimizzando il moto e disponendo di un numero di rapporti infinito ma sempre compreso nell’intervallo tra un valore minimo e uno massimo, a loro volta definiti dalle dimensioni e dalle geometrie dei componenti della trasmissione.

Con questo cambio il motore si mantiene quindi a un numero di giri costante indipendentemente (o quasi) dalla velocità del mezzo, impostando la marcia migliore tenendo conto di potenza e carico, con livelli di consumi migliori. Un esempio? Se al motore viene richiesto il massimo delle prestazioni, come ad esempio durante un sorpasso, il cambio CVT imposta una rapportatura corta in modo da mantenere il motore nel regime di massima potenza.

Pregi e difetti noti del cambio CVT

Chi guida un’auto dotata di cambio continuo CVT non ha quindi a disposizione le classiche 4/5/6 marce, bensì può sfruttare un numero infinito di rapporti per ottenere un’esperienza di guida totalmente diversa.

I moderni cambi CVT elettroidraulici inoltre possono avere una modalità di funzionamento sequenziale così da “simulare” le marce tradizionali, impostando dei rapporti fissi di modo da restituire un feeling di guida sportiva gestendo a piacimento il freno motore.

Tra i vantaggi noti c’è una maggior semplicità costruttiva e il mantenimento di un migliore rendimento energetico, ulteriormente migliorabile rimpiazzando il convertitore di coppia con una frizione centrifuga o elettromeccanica, oppure aggiungendo al convertitore una frizione di bypass (detta di lock-up).

Considerazioni sul cambio CVT

In pratica, il CVT richiede meno componenti, offre consumi più bassi, ma parte della potenza viene spesa per l’azionamento degli accessori come la pompa ad alta pressione per l’olio, e lavorando per attrito anziché per interferenza dei denti di ingranaggi risulta adatto prevalentemente nelle utilitarie con motori tra 1.0 e 1.5 cc.

Nella guida quotidiana vantaggi e svantaggi si equivalgono e consentono ai CVT di ottenere consumi paragonabili a quelli dei cambi manuali.

È importante sapere che oggi la tecnologia del cambio continuo CVT continua a progredire: l’ultimo aggiornamento è di Robert Bosch GmbH che quest’anno ha presentato la sua soluzione CVT4EV capace di ottimizzare consumi e prestazioni sulle auto elettriche nell’ordine del 4%.

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