Forse non tutti sanno che buona parte dei meriti del grande successo del marchio tedesco Mercedes-Benz va attribuita ad un designer italianissimo, originario di Udine.
Stiamo parlando di Bruno Sacco, considerato tra i 25 car-designer più importanti del XX secolo a livello mondiale e inserito a pieno titolo nella Automotive Hall of Fame nel 2006. Scoprite insieme a noi le fasi salienti della biografia di Bruno Sacco, conoscendo in questo modo i motivi per i quali sia riuscito ad entrare a pieno titolo nella storia del settore in cui opera.
Gli anni della giovinezza
Nato a Udine il 12 novembre del 1933, Bruno Sacco è figlio di un alpino costantemente in missione. Durante la seconda guerra mondiale, si trasferisce insieme alla madre presso i nonni a Tarvisio, per poi tornare spesso nel luogo natio per studiare. Quando diventa maggiorenne e si diploma, si appassiona alle automobili ammirando un’imponente Studebaker a Tarvisio. Si laurea in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e opera nel settore del design automobilistico, per poi collaborare con marchi del calibro di Ghia e Pininfarina.
L’arrivo alla Mercedes
Dopo le sue esperienze precedenti, Bruno Sacco viene assunto dalla Mercedes-Benz e si trasferisce in Germania. Sposa la sua amata Annemarie e ha una figlia di nome Marina. Nel frattempo, nel 1963, disegna il suo primo modello, la 600. Poco dopo, è la volta della vettura sportiva SL Pagoda. A poco a poco, produce sia vetture di serie che prototipi, entrando nell’ottica della Daimler e diventando un fulcro del prestigioso Reparto Stile. Il 1969 è l’anno della concept car C111, in grado di lasciare a bocca aperta tecnici e appassionati grazie ad uno stile davvero unico con gli occhi rivolti verso il futuro.
La capacità di rendere la Mercedes un’autentica icona di stile
La Mercedes si rende rapidamente conto di non poter fare a meno del contributo professionale di Bruno Sacco. Nel 1975 viene nominato capo designer della Mercedes-Benz e manifesta in ogni occasione le sue due linee base, corrispondenti all’omogeneità orizzontale e all’affinità verticale. La prima si basa su una certa somiglianza estetica fra i vari modelli, mentre la seconda punta sulla ricerca della massima innovazione. Sacco realizza esemplari di primissima categoria, tra i quali spiccano la Classe S W126 e soprattutto la berlina 190, entry-level capace di garantire il sogno Mercedes anche a coloro che non si considerano ricchissimi. Straordinaria è anche la SLK 230, insieme alle compatte Classe A, Smart e la linea di SUV della Classe ML.
Gli ultimi anni di lavoro fino al pensionamento
Durante gli ultimi anni della sua esperienza lavorativa, Bruno Sacco ha scelto di non fermarsi mai, continuando a mettere a disposizione del marchio tedesco tutta la sua creatività. Nel suo ultimo decennio, mette in mostra modelli come la Classe S W140 e la Classe C W202, senza dimenticare le SUV Classe E W210 e Classe M W163 e la sportiva Classe S W220. Lancia linee tondeggianti abbandonando il classico design squadrato e rivoluzionando il marchio tedesco. Quindi, agli inizi del XXI secolo, va in pensione lasciando un’eredità artistica davvero imponente. Nel corso della sua straordinaria carriera, è riuscito a ricevere una lunga serie di riconoscimenti ed onorificenze e grazie a lui la Mercedes-Benz è riuscita a diventare un brand destinato non soltanto agli appassionati della fascia alta, ma anche a chi ricerca la sportività senza spese eccessive.
Foto in copertina: DaimlerChrysler AG [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
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