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Bollo auto storiche: come funziona

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Bollo auto storiche come funziona

Bollo auto: cosa serve sapere

Il bollo auto non è altro che una tassa legata alla proprietà del veicolo e che dunque qualsiasi possessore di un’automobile deve pagare: non è infatti necessario né l’utilizzo della vettura, né nessuna altra condizione che non sia il semplice possesso, nonostante possa trarre in errore l’altro nome con cui è conosciuto (bollo di circolazione).

Il denaro da versare varia nell’importo (e talvolta anche nella scadenza) in base alla tipologia di auto che si possiede, ma ciò che non cambia è il fatto che la cifra pagata va a finire nelle casse della Regione di residenza di colui che versa il denaro, o qualora si tratti di una Provincia autonoma nelle casse di essa: le norme che regolamentano il calcolo e il pagamento del bollo auto, infatti, variano in base alle disposizioni delle singole regioni.

Viene dunque da chiedersi come è possibile conoscere la quantità di denaro prevista dal possesso della propria auto e come si fa ad accertarsi che sia effettivamente giusto l’importo pagato con il proprio bollo auto. Ebbene, l’unico modo per avere la certezza dei pagamenti effettuati è quello di rivolgersi ad Agenzie di Pratiche Auto, che possiede un terminale scevro da ogni possibilità di errore e che anzi può essere utile a sistemare alcuni pagamenti erronei o mancanti di tasse precedenti per le quali ci si era rivolti ad esempio a semplici tabaccai, poste o banche; ci si può infine rivolgersi all’Agenzia delle Entrate oppure ai servizi dell’ACI per regolare i propri pagamenti ed avere informazioni a riguardo.

Bollo auto storiche: cosa cambia?

Fino al 2015 tutti i possessori di auto o moto storiche con data di immatricolazione di almeno venti anni fa, potevano usufruire di alcune agevolazioni sul pagamento del bollo auto con il cosiddetto mini-bollo. La legge di stabilità del 2015, approvata nelle regioni Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, Umbria, Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Marche, Sardegna e nella Provincia autonoma di Trento, ha però eliminato questo vantaggio e limitato le agevolazioni a tutti coloro che possiedono un’auto storica di almeno trent’anni di vita. Questo provvedimento, come spiegato dall’ACI, si è reso necessario data l’enorme quantità di auto vecchie in circolazione e l’ente Automobile Club d’Italia stesso ha redatto un elenco di tutte le vetture che possono essere considerate di interesse storico.

Con la nuova Legge di Bilancio del 2019, però, c’è stato un ulteriore cambiamento e tutti coloro che possiedono una vettura con data di immatricolazione tra i venti e i trent’anni hanno diritto ad una riduzione del 50% sull’importo da pagare del bollo auto (naturalmente esibendo il Certificato di Rilevanza storica e Collezionistica), mentre per tutti coloro che hanno un’auto ultratrentennale è prevista la totale esenzione dal pagamento del bollo auto.

Bollo auto storiche: Stato VS Regioni

Nonostante, come sia stato accennato, il regolamento sul calcolo e sul pagamento del bollo auto è a discrezione delle singole Regioni o Provincie autonome e nonostante soltanto alcune di esse abbiano accolto le novità introdotte dalle ultime Leggi di Bilancio, la Corte Costituzionale si è pronunciata più volte sulla volontà di uniformare le questioni riguardanti il bollo auto delle vetture storiche. A tal proposito infatti, sia nel luglio 2016 che nel novembre 2018, la Corte Costituzionale ha preteso che il regolamento deve essere lo stesso per tutte le Regioni e Provincie autonome.

Cos’è il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica?

Tale documento è stato introdotto dal DM 17/12/2009 e ricorda quello che una volta era il certificato delle caratteristiche tecniche. Qualora si fosse in possesso di un’automobile considerata storica, infatti, bisognerebbe senza dubbio ottenere anche tale certificato a tutela della storicità della vettura e anche per poter usufruire di tutte le eventuali agevolazioni sul pagamento del bollo auto.

Come si ottiene il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica?

Innanzitutto bisogna richiedere la modulistica a un club federato ASI a cui si deve anche essere iscritti (si può scegliere tra tra ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI) e successivamente basta recarsi alla motorizzazione per ricevere il tagliando che attesta la storicità dell’auto sulla carta di circolazione.

Se state valutando l’acquisto di un’auto e pertanto non ne conoscete ancora la targa, per sapere quanto andrete a pagare vi basterà usare il calcolatore di bollo auto presente sul nostro sito.

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