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BMW e una filosofia costruttiva più ecologica

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bmw filosofia costruttiva ecologica

In un mondo dell’auto che si avvicina sempre di più a una mentalità maggiormente ecologica, risuona chiaramente la voce di BMW, che ha sposato il movimento green con grande coerenza.

Oltre ad essere attento all’ambiente, il Brand bavarese è anche attento ai costi, senza però intaccare la produzione e il profitto; per questo ha promosso l’idea di ridurre le possibilità di personalizzazione dei suoi modelli nel prossimo futuro.

A svelare i piani di BMW è stato il CFO (Chief Financial Officer) del marchio Nicolas Peter durante un’intervista al Financial Times. L’importante dirigente dell’Elica ha dichiarato che, alcune combinazioni di colori e accessori scelte da una nicchia di clienti sono un costo importante in termini di produzione. Una scelta che BMW, attualmente, non può permettersi di pagare considerato il bisogno di mantenere in efficienza costante gli stabilimenti di produzione.

La personalizzazione di BMW

Il colosso dell’auto tedesca ha ad oggi a disposizione un programma di personalizzazioni molto ampio. Il programma BMW Individual prevede infatti rivestimenti, colori e accessori extra rispetto alla tradizionale lista di optional. In futuro, però, queste possibilità verranno ridotte in maniera drastica. La scelta di BMW è in linea con quanto già hanno fatto Mercedes e Volvo, due altri brand premium che hanno deciso di tagliare alcune spese. Mercedes, ad esempio, produce solo auto con cambio automatico, mentre Volvo offre solo due motori termici a 4 cilindri per tutta la sua gamma di 7 modelli.

Riduzione della CO2

Come anticipato, BMW ha sposato in pieno il movimento green e, oltre alla riduzione delle personalizzazioni, si organizza anche in ottica di riduzione di CO2.

Ed è proprio la riduzione delle emissioni di CO2 è il motivo per cui il Brand bavarese ha stretto un accordo per la fornitura di acciaio green con la startup svedese H2 Green Steel.

La produzione di acciaio è considerata una delle principali fonti di emissioni di CO2 a livello globale, in particolare per via del processo produttivo che richiede alta intensità energetica. Per questo motivo, dal 2025 BMW Group ha in programma di utilizzare acciaio prodotto senza l’uso di risorse fossili come il carbone e con emissioni di CO2 ridotte del 95%: ed è qui che entra il gioco la startup svedese Green Steel che per la produzione di acciaio usa idrogeno ed energia verde da fonti rinnovabili.

Oltre all’acciaio green, le due aziende hanno scelto di stipulare un accordo anche per la creazione di un ciclo chiuso dei materiali. H2 Green Steel si occuperà di raccogliere resti di lamiera, come quelli usati negli impianti di pressatura durante la punzonatura delle portiere, e di lavorarli in modo che possano essere restituiti agli impianti sotto forma di bobine, ossia nuovi rotoli di acciaio. Si crea quindi un’economia circolare: le materie prime infatti, in questa maniera, vengono usate più volte, si salvaguardano le risorse naturali e si utilizza meno energia per la produzione, arrivando ad abbassare le emissioni di CO2 di circa il 50-80% rispetto alla produzione primaria di acciaio.

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