Curiosità

Le auto più amate degli anni 60

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Aston_Martin-DB4_GT_Zagato

Chiunque sa che gli anni Sessanta hanno lasciato eredità preziose, quali film indimenticabili, canzoni interessanti e veri capolavori a 4 ruote:
queste auto restano ancora oggi tra le più amate di sempre. Eccone nomi e caratteristiche.

Le auto meravigliose degli anni ’60

Non tutti hanno avuto la fortuna di vivere di persona i favolosi anni ’60, ma chiunque abbia sentito almeno una volta i racconti dei genitori o dei
nonni avrà potuto percepire la magia di quel periodo: questa passione attraversava qualsiasi campo, dal cinema, alla musica, alla cultura, comprendendo anche l’automobilismo, che in quegli anni ha vissuto una delle sue epoche d’oro.

Le auto degli anni ’60 sono infatti molto spesso belle e piene di fascino, destinate a fare la storia nel corso dei decenni che passano: non serve
essere particolarmente esperti, infatti, per riconoscerne quasi a prima le linee morbide, filanti ed eleganti. Nello specifico, alcuni tra questi modelli hanno riscosso un successo crescente, arrivando ad essere ancora famose anche ai giorni nostri, entrando direttamente nel mito e negli obiettivi dei collezionisti più facoltosi.

Tra le auto indimenticabili degli anni ’60 ci sono sicuramente l’Alfa Romeo Spider Duetto, la Porsche 911, la Jaguar E-Type, la Lamborghini Miura S, la Shelby AC Cobra 289 e la Shelby Mustang GT 350 Convertible, la Ferrari 250 GTO, l’Alfa Romeo 33 Stradale, l’Aston Martin DB4 GT Zagato, l’ATS GTS 2500, la Bizzarrini 5300 GT Strada, la Iso Grifo 7 litri, la Lamborghini Miura P 400S, la Maserati 5000 GT, insieme a molte altre.

Vista la loro rarità, i prezzi di queste vetture iconiche hanno raggiunto livelli inaccessibili ai comuni mortali: tra quelli citati, il modello meno caro costa circa 200.000 euro. Vediamole insieme, suddivise per anno e con i dettagli importanti per cui sono speciali.

1960 – Aston Martin DB4 GT Zagato e Maserati 5000 GT

Creata nel 1960, l’Aston Martin DB4 GT Zagato è la più esclusiva di sempre, visto che è stata costruita in soli 19 esemplari; nello specifico si tratta di una DB4 GT rivista, soprattutto a livello di peso, dal carrozziere lombardo.

Stesso anno e importanza per un’altra auto iconica degli anni ’60, la raffinata Maserati 5000 GT, dotata di un 4.9 cc V8 derivato dalle gare e adattato per l’utilizzo stradale, che in quel periodo era la vettura più ambita dai miliardari.

1961 – Ferrari 250 GTO e Jaguar E-Type

Nel 1961 nasce la famosa e prestigiosa Ferrati 250 GTO, ancora oggi tra le vetture più amate e sognate di tutti i tempi; progettata da Giotto Bizzarrini per le gare, è stata prodotta in meno di 40 esemplari e sfrutta un motore 3.0 V12 da circa 300 cavalli che deriva direttamente da quello della 250 Testa Rossa. Incredibile a dirsi, ancora più rara è la sua evoluzione, cioè la GTO/64.

Nello stesso anno è arrivata sul mercato anche la famosa Jaguar E-Type, nota anche come XK-E o anche XKE, poi rimasta in produzione fino al 1975: si tratta di un’auto entrata nel mito per la sua natura rivoluzionaria a livello di progettazione, caratteristiche di guida ed estetica.

1962 – Shelby AC Cobra 289

La AC Cobra 289, nata nel 1962, è l’auto del brand più amata in assoluto, con un equilibrato 4.7 V8 Ford facile da guidare e adatto “a tutti”: si tratta di un’auto tanto amata quanto dalla carriera “tormentata”, ma dopo tante modifiche è commercializzata ancora oggi, nonostante tutti i passaggi di proprietà del marchio britannico.

1963 – Porsche 911 e ATS GTS 2500

Tra le vetture iconiche degli anni ’60, la Porsche 911 è un modello davvero unico: nata per rimpiazzare la 356 del 1948 e derivata dalla Volkswagen Maggiolino, si basò inizialmente sul moderno concetto di produzione in serie, ma nella realtà fu proposta sul mercato a prezzi decisamente alti. Fatto sta però che le sue linee particolari e la sua esclusività ne hanno fatto un modello di successo, e soprattutto molto longevo.

Il 1963, tra le altre cose, è anche l’anno della ATS GTS 2500, una prestigiosa variante da gara della GT 2500, dotata appunto di un 2.5 cc con 249 cavalli; progettata da Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini, l’obiettivo della vettura era quello di contrastare l’egemonia del Cavallino Rampante.

1964 – Bizzarrini 5300 GT Strada

Nel 1964 la Bizzarrini 5300 GT Strada esce sul mercato con il suo design unico; prodotta in soli 133 esemplari, in pratica è una Iso Grifo A3C, cioè la variante “racing” della supercar lombarda progettata da Giotto Bizzarrini.

1966 – Alfa Romeo Spider “Duetto” e Lamborghini Miura P400 S

L’Alfa Romeo Spider, comunemente detta “Duetto“, è un’auto sportiva scoperta entrata in produzione nel 1966; tra i modelli più noti della Casa milanese, è anche il più longevo nella sua storia, visto che è poi rimasta in produzione fino al 1994, con ben 28 anni ininterrotti di produzione suddivisa in 4 serie.

Stesso anno ma caratteristiche diverse per quello che è diventato un altro mito a quattro ruote degli anni ’60, cioè la Lamborghini Miura P400 S: presentata al Salone di Ginevra nel 1966, fu davvero un successo senza precedenti, lasciando senza fiato i visitatori e dando il via a una nuova era nel settore delle auto sportive.

1967 – Alfa Romeo 33 Stradale

Il 1967 è invece l’anno dell’Alfa Romeo 33 Stradale, anch’essa molto esclusiva, data la produzione in soli 18 esemplari; si tratta della prima auto di serie con le portiere ad apertura verticale, con un 2.0 V8 da 234 cavalli.

1968 – Iso Grifo 7 litri, Lamborghini Miura S e Shelby Mustang GT 350 Convertible

Nel 1968 nasce la Iso Grifo 7 litri, forse la variante più riuscita della supercar lombarda dotata di un potente 7.0 V8 Chevrolet dalla potenza davvero rilevante di 435 cavalli.

Stesso anno, Casa diversa ma pari fascino per la Lamborghini P 400 Miura S, presentata al Salone di Torino con un motore 3.9 V12 da 376 cavalli (invece di 354), con più cromature e con un bagagliaio un pò più ampio.

La terza auto speciale del 1968 è infine la Shelby Mustang GT 350 Convertible, cioè la variante potenziata della versione scoperta della Ford Mustang c che monta un 4.9 V8 (poi 5.7 dal 1969) meglio sfruttabile e abbinato al cambio manuale a 4 marce (o automatico, sempre a 4 rapporti).

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