PHEV è una sigla diventata familiare nell’ultima decade all’interno del mondo dell’automobile, ma se qualcuno ancora si stesse chiedendo a cosa si riferisca, noi possiamo aiutarlo. In sintesi, PHEV (Plug in Hybrid Electric Vehicle), sta a indicare quei veicoli in cui è presente l’interazione tra due motori (uno elettrico e uno endotermico), e nel quale l’elettrico è capace di percorrere alcune decine di chilometri senza l’ausilio dell’unità endotermica. Il motore elettrico, inoltre, può essere ricaricato alla rete domestica o alle colonnine di ricarica pubbliche, con uno spinotto esattamente come avviene con le auto full electric. Ma vediamo più nel dettaglio.
Il funzionamento
Ma come funzionano le auto ibride plug-in? Abbiamo detto che i veicoli PHEV sono equipaggiati con un doppio motore benzina/elettrico, o in alternativa diesel/elettrico, ma il motore termico resta quello principale. Il motore elettrico e la batteria servono invece come supporto, infatti permettono di guidare alle basse velocità a zero emissioni, con un’autonomia 100% elettrica che generalmente può arrivare fino a 50-60 chilometri. In tal modo è possibile muoversi in città senza emettere emissioni inquinanti, mentre sulle strade extraurbane e in autostrada si attiva il motore termico a benzina o diesel. Le ibride plug-in hanno dei sistemi di rigenerazione, quindi possono recuperare il calore generato dalle decelerazioni e dalle frenate, utilizzando questa energia per ottimizzare la ricarica della batteria. Nelle auto dotate di tale tecnologia, anche quando si usa il propulsore endotermico parte dell’energia non viene sprecata ma viene riutilizzata.
La ricarica
La ricarica delle vetture ibride plug-in ha un funzionamento similare a quello delle auto elettriche, a seconda della compatibilità dell’auto. Le opzioni di ricarica di una macchina plug-in sono tre:
- presa domestica;
- wall box;
- stazione di ricarica.
La ricarica di un’auto elettrica e quella di una ibrida plug-in hanno una procedura molto simile. Per la connessione alla fonte energetica esterna bisogna utilizzare degli appositi cavi e connettori, valutando la potenza della fonte elettrica e il supporto del proprio veicolo ibrido. Naturalmente con una presa domestica la durata sarà più alta rispetto a una colonnina pubblica, mentre una via di mezzo è rappresentata dalla wall box. Questo dispositivo di ricarica a parete ad alta efficienza si può collocare in garage, oppure in prossimità del posto auto, per rendere più veloce il tempo di ricarica rispetto alla presa elettrica tradizionale. Dal 20 marzo 2021 è obbligatoria in Europa la nuova etichetta per la ricarica dei veicoli elettrici, un sistema per agevolare gli utenti e comprendere quali apparecchi utilizzare per una ricarica perfetta. L’etichetta europea sarà presente sui sistemi di ricarica e sui veicoli a zero e basse emissioni di CO2, per consentire il pieno di energia in tutti gli Stati membri della UE senza errori.
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