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Attestato di rischio dinamico: che cos’è

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Attestato di rischio dinamico

L‘attestato di rischio dinamico snellisce e semplifica la gestione del rinnovo o della stipula di una nuova RCA, e si configura come un efficace deterrente contro alcuni tipi di truffa alle compagnie assicuratrici.

Alla stipula di una polizza RCA per la vostra automobile, la compagnia farà fede a un documento sul quale vengono riportati i sinistri che sono stati denunciati in un arco temporale che copre i cinque anni precedenti la stipula. Questo documento si chiama Attestato di Rischio, e certifica anche la classe di appartenenza nonché le condizioni di Bonus-Malus che l’automobilista ha maturato nel corso degli anni di patente.

Storicamente presente in forma cartacea, l’attestato di rischio è stato convertito in documento dal formato digitale a partire dal primo luglio dell’anno 2005. Questa piccola rivoluzione nel campo assicurativo va a vantaggio di clienti e compagnie, che non devono più richiedere fisicamente il documento al contraente o alla sua vecchia compagnia, ma possono ottenerlo in via telematica direttamente da un database centralizzato.

L’attestato è infatti presente in una banca dati a cura dell’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici (nome abbreviato nell’acronimo ANIA), la quale risponde direttamente all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS).

Nel caso in cui il contraente decida di rivolgersi ad altra compagnia quindi, questa provvederà a scaricare l’attestato di rischio direttamente dalla banca dati centrale dell’ANIA, senza doverlo richiedere all’assicurato o alla compagnia presso la quale questi risultava precedentemente assicurato.

Oltre a un primo, evidente vantaggio che va a concretizzarsi in maggior rapidità nello scambio dei dati, con conseguente snellimento delle procedure burocratiche, la digitalizzazione e centralizzazione degli attestati di rischio porta con sé un ulteriore e ben più significativo beneficio a tutela delle compagnie e in seconda battuta, dei contraenti.

All’epoca degli attestati cartacei infatti, era divenuta pratica diffusa tra gli automobilisti meno onesti un comportamento che si configurava a tutti gli effetti come truffa ai danni delle compagnie.

In sostanza, accadeva che al seguito di un sinistro con colpa, i più smaliziati (e disonesti) automobilisti cambiassero compagnia di assicurazione prima ancora di veder aggiornato il proprio attestato all’ultimo sinistro. Prima ancora, cioè, che l’incidente venisse denunciato alla compagnia e da questa trasmesso sull’attestato dell’automobilista. Spesso il sinistro non veniva nemmeno denunciato o denunciato in ritardo, dando tempo al contraente di cambiare compagnia portando con sé un attestato “pulito” al netto dell’ultimo evento dannoso. Il risultato era così quello di beneficiare di una classe di merito sicuramente migliore, perché non aggravata dall’ennesimo sinistro.

Attestato di rischio dinamico: lo stop definitivo ai furbetti

La nuova versione del documento, in quanto digitale e libera dai vincoli che il cartaceo porta necessariamente con sé, viene aggiornata immediatamente, anche nei periodi in cui la scadenza della polizza è imminente o nei casi in cui l’assicurato abbia deciso di cambiare compagnia di assicurazione.

Il vantaggio in questo senso va a investire positivamente sia le compagnie sia tutti quegli automobilisti virtuosi, grazie a una più snella ed efficiente gestione di sinistri e classi di merito da parte delle compagnie.

Grazie alla digitalizzazione dell’attestato infatti verranno riportati immediatamente anche gli incidenti registrati in scadenza di polizza o immediatamente dopo il termine della stessa. Viene di fatto azzerata la possibilità di comportamenti furbi in tal senso, scongiurando così il rischio di truffa ai danni della compagnia assicuratrice.
Con la versione cartacea infatti, i sinistri che venivano denunciati immediatamente dopo il cambio di compagnia non venivano registrati subito nell’attestato di rischio, in questo modo l’automobilista poteva conservare la vecchia classe di merito, non aggravata dagli ultimi incidenti.

Facciamo un esempio pratico, che vi aiuterà a inquadrare meglio la situazione tipo appena citata, ossia quella tipica di un sinistro tardivo.

Il sinistro tardivo è un incidente denunciato con un certo ritardo da quando lo stesso è avvenuto, con tempi che possono arrivare anche a un anno. In questo modo, gli automobilisti meno onesti avevano modo di cambiare compagnia, impedendo di fatto la registrazione del sinistro sull’attestato di rischio, godendo così di bonus anziché di malus. In questo modo, a farne le spese, oltre alle compagnie, erano inevitabilmente gli automobilisti più onesti.

Con la versione digitale dell’attestato, un eventuale comportamento di questo tipo viene di fatto vanificato dalla possibilità di aggiornare il documento anche in caso di cambio compagnia da parte dell’assicurato. Anche qui, un esempio pratico sarà di aiuto a capire la dinamica che si potrebbe configurare.

In caso di sinistro denunciato tardivamente, la vecchia compagnia dell’automobilista paga l’incidente, per poi comunicare alla nuova compagnia il sinistro. La nuova compagnia provvederà ad aggiornare immediatamente l’attestato, per applicare il malus all’assicurato a scadenza di contratto. Il malus, in questo caso si applicherà nei casi in cui la responsabilità dell’automobilista sia superiore al 51% o in caso di responsabilità esclusiva.

Un ulteriore miglioramento del sistema digitale inoltre, consiste nel fatto che, a partire dal primo gennaio di quest’anno, le compagnie possono tenere conto dei sinistri avvenuti negli ultimi dieci anni, limite fissato precedentemente in cinque anni.
Inoltre, sempre dal 1 gennaio 2019, vengono presi in considerazione anche gli incidenti registrati con le polizze di tipo temporaneo. Questi contratti, ricordiamo, sono utili nel caso in cui usiate la vostra automobile in un determinato periodo dell’anno, o comunque in un lasso di tempo ben preciso, permettendovi risparmi anche considerevoli sull’RCA della vostra automobile.

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