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André Lefèbvre: il genio che rese grande la Citroën

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André Lefèbvre il genio che rese grande la Citroën

Non si possono mettere in dubbio le capacità della Citroën e ancora di meno quelle André Lefèbvre, uno dei personaggi più rappresentativi della storia dell’automobile: vediamo insieme il perché.

André Lefèvbre: un vulcano di idee

La Citroën è forse la casa che ha proposto il maggior numero di idee rivoluzionarie; come dimenticare auto come la mitica 2CV e in minima parte anche la Visa, veicoli tutt’altro che pregiati se vogliamo, ma dotati di un fascino particolare e di sospensioni morbidissime, a tal punto che queste vetture durante la percorrenza delle curve sembrano potersi inclinare senza limite.

Ma perché la Citroën è stata ed è forse ancora ora un’azienda in grado di fare sempre qualcosa di diverso dagli altri? Il responsabile di questa particolare “dote” della casa francese potrebbe essere proprio André Lefebvre, un autentico personaggio intelligente e geniale che ha contribuito non poco alla crescita dell’automobile.

André Lefèbvre nacque il 19 Agosto 1894 a Louvres e conseguì una laurea in ingegneria aeronautica, ma non è in quell’ambiente che si ricordano le sue migliori iniziative (ideò il triplano dotato di 4 motori e il carrello per l’atterraggio a 4 ruote); dopo una breve avventura presso la Renault, André si presenta alla Citroën dove contribuì in maniera fondamentale alla crescita dell’azienda e del mondo automotive.

Vediamo insieme quali sono i principali motivi per cui il progettista francese è passato alla storia.

La Citroën 2CV, la DS, ma soprattutto la Traction Avant

Probabilmente siete perfettamente a conoscenza dei modelli 2CV e della serie DS, mentre potreste non conoscere la Traction Avant; pensate che invece quest’ultima è l’auto che meglio rappresenta André Lefèbvre. Ma andiamo con ordine: per quanto riguarda la DS André partecipò al progetto, un’idea comunque importante che portò alla ribalta le sospensioni idropneumatiche. In molti di voi ricorderete infatti la vecchia DS degli anni ’70 sedersi letteralmente sulle ruote durante le soste, per poi rialzarsi prima di ricominciare a circolare; vedere questo veicolo in azione era bellissimo, sembrava di essere di fronte a qualcosa di alieno.

Lefèbvre partecipò anche al progetto 2CV ma entrò nella storia per altre idee di enorme impatto, una delle quali fu l’adozione del motore flottante; non parliamo di un particolare tipo di motore diverso da quello a scoppio, ma di una soluzione tanto semplice quanto efficace che rese ogni veicolo molto più confortevole. André Lefebvre mise le sospensioni anche al motore, una vera fissazione per i francesi che questa volta ebbero senza dubbio ragione, perché qualunque propulsore al giorno d’oggi è “flottante”, altrimenti arrivereste a destinazione come un pilota che scende dal Go Kart, cioè letteralmente a pezzi e con il formicolio su tutto il corpo.

André Lefèbvre ideò successivamente il telaio monoscocca, una soluzione che ha contribuito alla totale eliminazione di giunzioni ed elementi appositi, quali bulloni e rivetti, portando alla ribalta una tecnologia usata ancora ora per la costruzione delle auto migliori, vetture da F1 comprese. Il telaio monoscocca risulta essere anche più leggero, elegante e soprattutto aerodinamico.

Nel 1934 avviene il fatto più importante che consacra André Lefèbvre in maniera definitiva quale genio dell’automobile: il progettista francese inventa la trazione anteriore, quel sistema utilizzato ancora oggi sulla maggior parte dei veicoli. Lefèbvre presentò la sua idea prima alla Renault, che decise di cestinare la soluzione abbastanza in fretta: la Citroën fu di ben altro avviso e trovò il progetto di André davvero rivoluzionario e interessante. André si presentò alla dirigenza affermando che era assurdo preferire veicoli che spingevano l’auto fuori strada con lo sterzo girato e che la sua era un’iniziativa da prendere in seria considerazione.

La Citroën credette nel progetto e mise in produzione la storica Traction Avant, l’auto preferita dai gangster che grazie alla trazione anteriore era praticamente irraggiungibile: quando l’azienda si rese conto di risparmiare tantissimo denaro per l’eliminazione dell’albero di trasmissione e la semplificazione dell’installazione del differenziale, si comprese che il progetto di Lefèbvre avrebbe avuto lunga vita.

Trazione anteriore e trazione posteriore

Ora che avete compreso perché Lefèbvre è stato così importante per la storia dell’automobile, vediamo brevemente perché in quegli anni l’invenzione della trazione anteriore fu così determinante, sapendo che ora è la tecnologia più utilizzata più che altro per ragioni economiche, quest’ultime da tenere sempre in debita considerazione.

Negli anni ’30 le ruote e le sospensioni non erano certo quelle attuali e la loro aderenza era decisamente inferiore, mentre l’uso di motori di grossa cilindrata offriva in proporzione molto di più dal punto di vista delle prestazioni. Per queste ragioni l’auto tendeva ad alzarsi maggiormente davanti, anche perché non era adeguatamente supportata dall’ausilio dell’aerodinamica, fatto che comprometteva a tutti gli effetti la stabilità in curva.

Ancora oggi, se provate a guidare una vettura a trazione posteriore, noterete una certa libertà dell’avantreno, una caratteristica poco rassicurante che richiede maggior esperienza di guida e più attenzione.

Foto in copertina di Oxyman – Opera propria, CC BY 2.5, Collegamento

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