Alfa Romeo è un Marchio capace di scaldare il cuore degli appassionati, che nel Biscione vedono non solo un’automobile, ma una fede vera e propria. Gli “Alfisti” sono alimentati da una grande passione, ricercano la sportività a ogni costo, e farebbero di tutto per vedere la Casa di Arese al vertice delle vendite. Negli ultimi anni, nonostante vari tentativi di rilancio e prodotti di altissima qualità, specialmente a livello meccanico, Alfa Romeo non è riuscita a raccogliere quei risultati commerciali che sperava, arenandosi ancora una volta. La gamma è ridotta al lumicino con due modelli che resistono sul mercato già da qualche anno. Adesso con l’ingresso in Stellantis, le cose sembrano andare verso una nuova direzione.
Il rilancio
Il piano strategico per rilanciare il Biscione, passa anche dalle parole di Jean-Philippe Imparato, CEO di Alfa Romeo, che ha annunciato l’arrivo di un modello nuovo ogni anno fino al 2026. Questa soluzione sarebbe capace di offrire sul mercato una gamma completa e versatile, che si arricchirà presto con l’attesa Tonale, che giungerà nelle concessionarie italiane all’alba dell’estate 2022. Probabilmente, a questa si sommeranno anche una segmento B, una sportiva e due modelli destinati a sostituire Giulia e Stelvio nel corso degli anni.
Elettrificazione sì
Questo è un capitolo che probabilmente non piacerà ai puristi del Marchio, che ricercano sportività, passione ed emozioni, che passano anche attraverso un sound corposo e aggressivo. Tuttavia, il mercato e la domanda richiedono una certa attenzione all’elettrificazione, che sarà un punto fermo anche per il Marchio italiano. Questo è emerso già durante l’EV Day della scorsa estate, dove venne specificato come dal 2027 l’Alfa si concentrerà solo su prodotti elettrici.
Cambiano le strategie presso i concessionari
Imparato ha parlato anche di alcuni importanti cambiamenti che avverranno nella distribuzione delle vetture del Biscione: “Abbiamo messo a punto un nuovo business model: l’80% delle nuove Alfa Romeo sarà prodotto soltanto se c’è un ordine da un cliente finale. Non dobbiamo produrre auto che non hanno clienti perché lo stock è un cancro, nessuna macchina deve restare più di 90 giorni nei parcheggi. Questo non avrà alcun impatto sugli stabilimenti, ma soltanto sulla logistica e sulla gestione degli stock”. Imparato prosegue sulla nuova organizzazione della rete illustrata oggi ai concessionari. “Puntiamo a una maggiore riduzione dei costi che riguarda noi ma anche i concessionari. Vogliamo dei punti vendita più piccoli, ma completamente ‘alfisti’, con una grande fluidità tra digitale e fisico. È un cambiamento importante quanto il piano prodotti”.
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